Ritratti
Vincenzo Motta
Vincenzo vantava la sua grande amicizia col Don.
Vincenzo era come un bimbo cresciuto suo malgrado nella città vecchia, tra contrabbando di sigarette e altri lavoretti talvolta ai limiti della legalità.
Il film di Pietro Marcello LA BOCCA DEL LUPO portò notorietà alla sua vicenda ma toccò duramente il suo Ego.
Dai bassifondi dei vicoli genovesi alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007 nella sezione Orizzonti.
Trascorse così gli ultimi anni di vita immaginando sequel di quel film, metteva cartelli nei negozi in cui annunciava proiezioni straordinarie. Ricordo quando convinse parecchie persone ad andare una sera al Carmine per una ennesima riproposta del film che ovviamente non ci fù.
Era solo uno dei suoi mille sogni a occhi aperti.
Agli intervenuti disse rammaricato:- Non è arrivato il camion con le sedie.
Inutile aggiungere che mancava anche tutto il resto, lo schermo, il proiettore . Era bravissimo nel metter su questi teatrini.
Mi ha voluto bene tormentandomi per anni al telefono con frasi tipo :- MANDAMI SUBITO 7 ALLIEVI CHE OGGI GIRIAMO UNA SCENA DE ” IL RITORNO DELLA BOCCA DEL LUPO!!!
Il suo rapporto col DON era di rispetto ma anche di timore perchè ogni volta che ne combinava una delle sue arrivava la doccia fredda.
Sparì una bicicletta appoggiata alla chiesa, pare l’avesse rubata lui, ricordo ancora lo sguardo e le parole di Don Gallo :- DOMENICA VERRA’ BEN A MESSA…DATO CHE VUOL SEMPRE PARLARE…STAVOLTA MI SENTE !
Ps
Non andò alla Messa quella domenica, come un bimbo che è cosciente d’aver fatto la marachella ma il “Gallo” appena si presentò l’occasione non gli risparmiò UNA BELLA LAVATA DI TESTA!
Mi piace pensarli sempre assieme a “rattellare”.
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