Ritratti
Ursula / Sono l’essere che vive all’interno della sua figura
“Sono l’essere che vive all’interno della sua figura” ( Alberto T )
Apprendo da Rossella Bianchi della scomparsa di Ursula e voglio ricordarla con alcune mie foto per MA CHE OCCHI
GRANDI CHE HAI una mostra di tre mesi c/o il museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti in collaborazione col
LIFE FESTIVAL e il testo di Maddalena Bartolini x la mostra e un libro che ancora non è stato fatto.
Ursula, marmorea e maestosa
Un pudore fuori moda e una timidezza inaspettata la rendono il personaggio più conosciuto del ghetto. Pizzo nero e
ardito in una personalità pura e innocente, che non ha avuto alternative.
Ursula accoglie tutti e parla delle sue malinconie con trasporto. Mi verrebbe da abbracciarla ma la sua grandezza e
umiltà mi scoraggiano e rimango a guardarla, ascoltando la sua voce bassa, sospirata e roca. Sogna di fare la
cantante ed è felice di partecipare ad un coro o ad un karaoke in piazza, dove prima prepara e cucina per centinaia
di persone. Una vita interiore e anche solitaria che comprende i suoi cani e la sua amica S., sempre seduta sul
gradino. Ha sempre qualcuno da sfamare e accudire, anche all’ultimo momento. Abitante notturna dei vicoli, quando
cala l’oscurità, peripatetica si aggira per diventare un’esistenza imprescindibile nelle strade del vecchio centro.
(M. Bartolini)
Allestimento mostra
Allestimento mostra
Inaugurazione
Intervista di Repubblica al sottoscritto sulla mostra
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