mitografia del quotidiano
Una ( sola) sedia
2010 La sedia di primavera
“Avevo tre sedie nella mia casa; una per la solitudine, due per l’amicizia, e tre per la compagnia.”
Henri David Thoreau
Nell’era della comunicazione tout court dove ognuno è connesso 24 ore su 24 alla rete, esistono ancora dei superstiti del vecchio pianeta. Domenica pomeriggio ho incontrato uno di loro.
Scegliendo una strada chiusa non lontano dal passo del Bocco mi sono fermato in un paesino composto da15 case, una chiesa e un cimitero.
“I più tanti sono tutti là” una voce s’accompagna a uno sguardo che mi scruta e a un braccio per indicare un camposanto posto proprio alla fine del paese.
Quando guardi un villaggio scopri che poco distante, c’è sempre il luogo dove la vita dell’uomo termina .
“ …mia sorella…ottantadue anni è finita là, l’hanno aperta all’ospedale e richiusa subito, è successo due settimane fa”
L’omino parla e rimane stupito dal mio interesse per quelle poche case su un cucuzzolo “siamo solo in sette che viviamo qua” poi mi sorride per empatia e fratellanza quando scopre che anche io ho parenti che venivano da un piccolissimo paesino di montagna.
“…mia moglie è mancata 23 anni fa, ho tre figlie…ma non vanno d’accordo”
La sua solitudine è rotta da quelle poche parole e dal suo sguardo arrossato dal fuoco del camino.
“ …prendo un po’ di legna aggiunge…ripassi un’altra volta…”
Gli stringo la mano promettendo di farlo.
“Il concetto chiave non è più la ‘presenza’ in rete, ma la ‘connessione’: se si è presenti ma non connessi, si è soli.”
Antonio Spadaro, gesuita e teologo
Autoritratto Marzo 2016
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