mitografia del quotidiano
Troppo sensibile
Vinco un premio di pittura per bambini, 1972 circa…
Ciò che rende l’esistenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità.
(Hermann Hesse)
Dove è finito quel ragazzino che aveva timore di non piacere agli altri perché fisicamente troppo minuto, quel ragazzino che attendeva con ansia l’ora di disegno a scuola ?
Sono sempre stato curioso di capire a fondo me stesso al pari del mondo che mi circonda . Per riuscire in questo intento ho adoperato gli strumenti a mia disposizione: l’Arte congiunta alla lettura di tanti libri oltre all’ascolto di migliaia di persone con le loro storie fatte di gioie, di amori, di soprusi e d’ingiustizie. Questo processo, assieme a altre esperienze che la vita elargisce a piene mani, mi ha offerto una maggiore consapevolezza.
Sin da piccolo mi sono accorto di percepire gli stimoli in numero maggiore ,forse in modo più intenso e sottile rispetto a altre persone, ma solo in anni più recenti ho realizzato che questo era un dono piuttosto che un giogo o una pena.
E’ necessario capire come sia possibile gestire questa condizione per non subirla e viverla conseguentemente in modo negativo. Possedere certe peculiarità riferite alla percezione della realtà portano allo scoperto stati quali la timidezza, la paura, la facilità alla depressione e la scarsa resistenza agli stress.
Da subito il problema fu quello relativo al sentirsi amati anche se poi fu necessario compiere un salto di qualità con il pensiero, salire un bel gradino , riconoscere di “sapersi amati” . Quanto sono belle le attenzioni, i gesti indotti dall’amore sensibile che ci fanno sentire d’essere amati.
C’era una volta una ragazza che aveva il vizio di serbare i biglietti del bus che la portavano a trovare un ragazzo che le piaceva tanto, giorno dopo giorno, li conservava a volte vergandoli con un piccolo pensiero tenendoli tutti assieme in una busta sulla quale aveva scritto il nome del prediletto.
Il mondo però spesso ha in serbo per noi “altre voci” : tu non sei adatto, tu non sei nessuno, tu non sei capace, tu sei indegno, quello è molto più bravo di te, il mondo ci spinge a un continuo rifiuto di noi stessi e potremmo poi finire per crederci maturando disillusione e forme di nevrosi figlie della competizione che possono indurci all’immobilità, all’apatia e al senso di fallimento.
Smettila d’esser così sensibile, non puoi essere il termometro d’ogni situazione, non puoi lasciarti influenzare da tutto ciò che accade portandolo a esser cosa tua.
Questo genere di frasi che ho udito per decenni riescono a farti sentire che non sei “ nel giusto” screditando il tuo reale valore che è quello di “sentire le cose” a uno stato più profondo, al di là del detto.
Attraverso l’Arte ho costruito pertanto un mondo su misura, quasi un altro pianeta dal quale scendo spesso, ad esempio ogni volta che tengo una lezione agli studenti.
Sono molto attento e so riconoscere e sentire quelli di loro che hanno quel genere di sensibilità che ben conosco. Spesso li avvicino, conversiamo e diveniamo amici, so cosa provano…
Arianna che sono passato a trovare ieri in Accademia appartiene alla categoria dei “molto sensibili”, è stata mia allieva e si è laureata con una splendida tesi da 110 e lode
La sensibilità non è donna, la sensibilità è umana. Quando la trovi in un uomo diventa poesia.
(Alda Merini)
4 Comments
Franco Zaio
Ciao Alberto,
se non li conosci ti suggerisco questi due libri abbastanza illuminanti sull’argomento (che ho letto essendo mio figlio un “troppo sensibile”)
Il potere nascosto degli ipersensibili
Christel Petitcollin
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Anno edizione: 2017
Formato: Tascabile
In commercio dal: 24/04/2017
Pagine: 224 p., Brossura
EAN: 9788868363819
e
Le persone sensibili hanno una marcia in più. Trasformare l’ipersensibilità da svantaggio a vantaggio
by Rolf Sellin
pubblicato da Feltrinelli
Alberto Terrile
Caro Franco, non sai la felicità di sapere che tuo figlio ha un papà che conosce quei testi…perchè permettono di capire realmente come agiscono o meno certi soggetti. Il mio testo fa riferimenti sia al libro di Sellin che a delle questioni legate a ” Sentirsi amati” ( la vita spirituale in un mondo secolare) Queriniana editore. Se un genitore conosce l’ipersensibilità o l’ipercinetismo ( altra cosa che contengo) può relazionarsi nel giusto modo con la creatura che ha messo al mondo. Mio padre ha sempre minimizzato il mio atteggiamento liquidandolo con FAI UN PROBLEMA DI TUTTO / TI CERCHI IL MALE COME I MEDICI / NON SEI L’UNICO A SOFFRIRE. Inutile dire che ha inferto colpi pesanti. A scuola se ti commuovevi per troppo sentire venivi tacciato di esser DIVERSAMENTE VIRILE, di non essere un potenziale “ometto” e d’avere sempre la testa tra le nuvole, infatti è proprio da lì che partono i miei Angeli. Fare il genitore caro Franco è una questione difficile. Spesso anche con volontà che sono a fin di bene si fanno danni. Oggi si insegnano tante cose se ti guardi in giro,mille corsi, molti sono delle vere cazzate ma credo che ci dovrebbe essere una scuola per GENITORI che parta dalle elementari e arrivi a una laurea. Invece dall’alba dei tempi l’uomo fa questo da autodidatta. Mia madre mi disse:- Scusa sai….abbiamo fatto degli errori, non eravamo mai stati genitori prima. Forse con mia sorella hanno aggiustato un pelo il tiro. Per carità, mio padre e mia madre sono persone meravigliose, ma non dovevano sposarsi…non lo dico io…lo dicono talvolta loro…e i figli…beh…io sono stato concepito in viaggio di nozze…ho rovinato subito qualcosa che non era una festa. Perchè dico rovinato? Perchè ho sentito tante frasi che sovrascrivevano l’amore dichiarato dai miei genitori. Ecco fare il papà o la mamma è una cosa non semplice. Io non ho costruito una famiglia perchè sono venute a mancare le giuste credenziali per cui, visto che non sono Ron Wood o Paul Weller che sfornano pupi con giovanissime mogli che li accudiranno anche quando loro non ci saranno più aiutate da un buon conto in banca mi accontento di fare il padre spirituale ascoltando gioie e dolori di molti miei studenti. Ognuno di noi fa grandi sbagli e errori di valutazione…io un giorno mi sono chiesto COME DOVREBBE ESSERE UN PROFESSORE CHE STIMOLA E FA INNAMORARE GLI STUDENTI DELLA SUA MATERIA? COME DOVREBBE ESSERE? MI RISPOSI E DECISI DI ESSERE QUEL PROFESSORE…e i risultati credimi sono veramente confortanti, ricevo veramente tanta attenzione/adesione. Non potendo esser PADRE mi sono chiesto COME DOVREBBE ESSERE IL PADRE CHE DESIDERO? UNO CHE ASCOLTA,CHE CONSIGLIA,CHE DA IL GIUSTO VALORE AL SENTIRE DEL FIGLIO/A ALLE SUE TENSIONI …e con questo in testa…ascolto le loro gioie, i loro piccoli grandi dolori e se ritengo d’aver le giuste parole li consiglio, a volte basta un sorriso e una parola “CORAGGIO, PASSERA'” Tutto questo vale anche per me…sai…mi dico CORAGGIO ALBERTO TUTTO QUESTO PASSERA’ ;-)
Franco Zaio
Non è facile no, essere un bravo genitore. E’ davvero impossibile non commettere errori, spesso c’è incomunicabilità (vedi “Il segreto del figlio” di Recalcati, fra poco su Raitre) ma almeno ci si prova. Ho avuto un padre che riteneva la psicologia un mare di fuffa, e la spiritualità roba da preti. Diciamo che voglio lasciare un ricordo migliore :-)
Mi accatto Sentirsi amati, mi intriga molto, in questo periodo della mia vita.
Grazie di tutto Alberto!
P.S. dai un ascolto al sampler dell’ultimo disco dei Fenomeni, è dedicato a Rocchi, Aktuala, Sorrenti…potrebbe piacerti (in vendita da Disco Club, solo vinile) https://www.youtube.com/watch?v=u6MxVRXVs98
Alberto Terrile
;-) tu prendi il libro, io il disco, avviso Gian di mettermelo via!