Varie
Taccuino reggiano pt 2 Raimondo, Anna e Ermanno
Tante le persone che sono passate a trovarmi a Reggio Emilia .Due amici nuovi in particolare mi hanno incorniciato con il loro affetto e una stima che pensavo di non meritare : Anna Pace e Ermanno Bartoli. Attanti folli mi hanno presentato un loro amico il maestro Raimondo Motti.
Assieme abbiamo fatto cenacolo circondati da 50 miei Angeli. Abbiamo parlato di R W Emerson che si è rivelato l’amore di tutti e poi di R. Bradbury di pittura e fotografia, di chimica e fisica ma credetemi non era un salotto dell’intellighenzia, piuttosto una sgangherata banda di anime strane e diciamolo “d’esigua statura fisica” salvo per la longilinea silouette di Adriano Cavazzoni.
Le sedie disposte a cerchio e il divanetto che per ogni nuova seduta perdeva le doghe erano il nostro piccolo teatrino. Rischiarati da luce esigua (l’allestimento) brillavamo per diversità rispetto al chiasso del mondo che scorreva tra aromi dolciastri di negozi indiani e gli idrocarburi tessuti dall’afa reggiana.
Il maestro Motti, classe 1934 ( come mia madre) ti stupisce e seduce per l’infinita conoscenza delle cose del mondo oltre che letterarie. Piccolo con un paio di occhi chiari che scrutavano tutt’attorno non tardò a rimarcare che uno dei due proprio “non vede più” e l’altro vede poco….ma col sorriso aggiunse che intanto per fare fotografia di occhio ne serve uno solo. In uno dei nostri incontri mi girò attorno con la sua macchina e le immagini sono straordinariamente colme di verità, non leziose, raccontano Alberto assai bene.
Non sono un soggetto facile, sempre in movimento…specie forse per un piccolo ometto che vede poco e cammina aiutandosi con un bastone ma Raimondo mi ha stupito e commosso offrendomi amicizia, racconto e tante immagini.
Quando sei fuori casa non hai attorno le tue cose, non incontri i volti famigliari che sei solito incrociare negli itinerari della tua quotidianità e non siedi a mangiare alla tua tavola. La gente mi si è fatta attorno a Reggio con i loro sorrisi, con le rabbie che hanno gli umani, con le chiacchere come con i discorsi e Raimondo che mi potrebbe essere Padre mi ha accompagnato con la sua vita di maestro e i suoi racconti d’amore per la letteratura.
Ho visto un paese con dei granai e una biblioteca costruita per gli altri da un ragazzo ventenne che amava poesia e letteratura.
Ho visto una biblioteca dove i libri si leggevano a lume di candela perchè non c’era la luce e ho letto le parole che con amore grande mi ha scritto 59 anni dopo assieme ai suoi amici :- Ti auguriamo un proficuo lavoro che ti renda sopportabile la vita, perché questo è il destino di tutti noi. Ti consideriamo un nostro fratello.
Raimondo
Anna e Ermanno
tutte le immagini sono di Raimondo Motti
Leave a reply