Varie
Taccuino da Wight / 1
Lo scorso anno ero rimasto folgorato da un’isola posta sulla cima del mondo: l’Islanda.Per indole guardo quei luoghi ove la natura dimensiona l’uomo, un’esperienza cui aspiro quotidianamente esattamente come un monaco che utilizza la preghiera per orientarsi verso il creatore.
L’obiettivo della vita umana è raggiungere il luogo in cui si stabilisce il collegamento tra l’uomo e la natura . R.W. Emerson 1836
Nel 2013 ho visto rifiutate le richieste di residenza d’artista in Islanda, Finlandia e Norvegia. Ho investito le mie sostanze nella produzione di due mostre e pennellato il mio paesaggio interiore con gravi perdite. Sarei falso o sciocco se affermassi che tutto stava andando bene. Il mio bicchiere è sempre mezzo vuoto ma raramente abbandono il capo su quella tovaglia un po’ macchiata che è l’esistenza per piangere e arrendermi alle circostanze. Accetto la fragilità e la debolezza che si riveleranno attraverso le immagini . Desidero essere sincero come credo lo sia un messaggio scritto a mano lasciato su un tavolo. La nostra calligrafia incorpora le emozioni, qualcosa che va oltre il significato di quanto possiamo scrivere su una tastiera.
Per una serie di fortuite coincidenze ho trovato ospitalità per due settimane a Newport, sull’ isola di Wight, in una dependance di legno che appartiene a una coppia: Sylvia e Peter.
L’alloggio è posto su un terreno al limitare del bosco, una piccola casetta in legno.Da una finestra vedo quattro cavalli mentre la porta d’accesso è su un giardino all’inglese che media elementi d’ascendenza orientale come un piccolo stagno con ninfee a fiori e farfalle .Questa è la cornice del suadente passaggio di due gatte.
Apro gli occhi nel principio del mattino, osservo la pioggia scuotere i rami e lucidare il verde del giardino, ascolto Nick Drake, bevo del the.
Nulla più del necessario
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