Riflessioni fotografiche
Storia della Fotografia
Amo la fotografia, farla, guardarla e riflettere. Nel nostro quotidiano ogni minuto si realizzano e mettono on line più immagini di quante l’uomo abbia prodotto in quattro secoli di Storia dell’Arte.
Si fotografa e si posta di tutto.
Quest’immagine era in una scatola dei miei zii, il ricordo evidente di un giorno trascorso in campagna. Non sempre chi è dietro la fotocamera è un professionista.
Resto piacevolmente stupefatto perchè in quest’istantanea che possiamo mettere oggi di fianco ai gruppi di amici su una spiaggia o “strafatti di Ganja e birrette” a qualche festival nell’entroterra colgo la capacità di “comporre l’immagine per farsi ricordare”.
La fotografia è memoria ma oggi forse ce ne siamo dimenticati.
Con bulimia si posta qualsiasi ricordo strapazzando la sintassi fotografica.
C’è bisogno di un passo indietro, non solo perchè quello a sinistra resta tagliato dalla foto, un passo indietro per magari “studiare” ( non fatevi spaventare dalla parola)
” LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA” .
Fatevi un giro sui piani universitari italiani per vedere quante ore le vengono dedicate, credetemi, troppo poche.
Stiamo lucidando come vecchia argenteria l’ignoranza delle nuove generazioni, questo breve appunto è solo una piccola goccia nel MARE MAGNUM dello sfacelo circa l’istruzione in Italia.
Si stima che l’Italia concentri – a seconda della definizione di Patrimonio culturale – dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti in ogni continente. Pertanto il nostro Paese rappresenta un punto di riferimento per chiunque nel mondo, soprattutto per chi si è occupato e si occupa d’Arte, dagli artisti del Rinascimento, agli intellettuali che realizzavano il famoso Gran tour tra il Settecento e l’Ottocento, fino ad oggi. D’altra parte le opere artistiche italiane coprono un arco temporale che si estende dalla preistoria ai giorni nostri, condizionando spesso l’arte degli altri Paesi.
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