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STABILIRE IL CONTATTO
Ricordo quando il dott Natale Calderaro mi raccontò a voce la storia del muto che qui riporto da una sua prefazione per il testo di Loredana di Adamo: “DELLA CURA studi fenomenologici e salute mentale” .
Poteva anche accadere, come nell’Ospedale Psichiatrico di Reggio Calabria, che un ricoverato di piccola statura, dall’aria mite, fosse ritenuto e chiamato “il muto” e che si potesse poi scoprire nella scarna cartella clinica che in qualche tempo aveva fatto il fotografo. Dopo silenzi prolungati nel tempo tra paziente e medico, una macchina fotografica, posta sulla scrivania nella stanza dei colloqui, e scambi di sguardi nel silenzio tra medico e paziente e poi l’implicito invito a toccare quell’oggetto, infine produrranno la scoperta che il “muto” non fosse muto affatto. Solo che non aveva avuto voglia di parlare in un’istituzione che racchiudeva solo corpi e dove erano scomparse le persone.
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Mercoledì scorso è successa per il sottoscritto una piccola grande cosa.
.. un degente che incrocio da almeno sei anni dentro e fuori dall’ ex Ospedale, una persona che saluto ma non ha mai corrisposto lo sguardo continuando a rivolgerlo a basso ha finalmente aperto anche a me, perchè sicuramente con altri comunica, un’ opzione al comunicare.
L’ho visto guardare oltre la porta dell’aula dove insegno “FOTOGRAFIA “alla ricerca di una persona e avendo bisogno come se questa fosse una nostra prassi mi ha chiesto :- sai mica dove è Angelo? Lo sto cercando….
Ho immediatamente risposto che non lo avevo ancora visto ma che doveva essere nei paraggi e l’uomo, serenamente si è diretto alla sua ricerca, aveva ricevuto una risposta a ciò che chiedeva.
Pochi minuti dopo, tra filtri di conversione per le luci e un proiettore da installare per far lezione sulla Pareidolia, avevo il “sorriso interiore” finalmente c’era stato tra di noi un contatto.
Come sostiene la Dott.ssa Di Adamo che è stata allieva di Eugenio Borgna : “Stabilire un contatto”. La vera cura
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nb Le immagini di me all’ex ospedale di Quarto provengono da un servizio / intervista di Gialuca Russo di 2 anni fa
2 Comments
rosa sansalone
Un bel inizio di contatto e mi ha fatto pensare il fatto che questa persona sia venuta a cercare Angelo, proprio nella stanza dove ci sono “i tuoi Angeli”. Forse una pura casualità, chissà. Grazie per la condivisione.
Alberto Terrile
Grazie!
Angelo tra gli Angeli. Lo avevo pensato. Angelo anche per me visto che “proiettore”casse e schermo sono di QUARTOPIANETA ma sono attrezzature cui presiede lui!