mitografia del quotidiano
Sono perso senza te
Rientrando a casa la mia attenzione viene rapita da un cartello appeso, qualcosa di inconsueto oggi nell’epoca di wathsapp e di messenger . E ’ il grido di dolore di un innamorato che confida d’esser letto dall’amata che rientra a casa, dolore espresso e vergato a mano su un foglio anziché nello status di un social.
Non posso dimenticare quando cose del genere le feci pure io con quello che posso definire il mio primo amore nato sui banchi del liceo.
C’è l’ingenuità di chi soffre e la speranza che quel “perso” possa dare la cifra della sofferenza che lui sta vivendo.
La vita mi ha insegnato che queste frasi, in genere, non sortiscono risultato alcuno perché l’amore non si nutre di pietà.
Spesso, non sempre ma spesso, quando una donna decide di chiudere una relazione non esiste alcun appello: è finita.
Stando ai risultati di una ricerca realizzata da un team di ricercatori della Binghamton University, esistono differenze sostanziali fra uomini e donne nell’affrontare la rottura di una relazione: gli uomini, infatti, soffrono l’impatto della perdita che li “manda a fondo” e hanno bisogno di iniziare a “competere” di nuovo per cercare un altro significato.
Craig Morris, ricercatore associato presso la Binghamton University, dice che le differenze sono dovute alla biologia. Le donne hanno più da perdere dall’incontro con la persona sbagliata e quindi accettano meglio la fine di una relazione se non è quella “giusta” e la selezione di un nuovo partner.
“In parole povere, le donne si sono evolute nell’investire molto di più in un rapporto di un uomo”, ha detto Morris. “Un breve incontro romantico potrebbe portare a nove mesi di gravidanza […] mentre l’uomo potrebbe aver ‘lasciato la scena’ letteralmente pochi minuti dopo l’appuntamento”.
Di conseguenza, le donne tra i 5.705 partecipanti allo studio – intervistati tra 96 paesi – hanno riportato livelli più elevati di investimento emotivo e di dolore quando un rapporto si è concluso rispetto a quanto hanno fatto gli uomini. Tuttavia, la stessa necessità di scegliere un buon “compagno” rende le donne molto “selettive”.
Ma gli uomini sono più “competitivi” nel loro approccio, cioè la perdita di una donna che vedono come una buona occasione per una storia potrebbe essere sentita per mesi o addirittura anni. “L’uomo probabilmente sente la perdita profondamente e per un periodo molto lungo di tempo: questo li manda talmente a fondo che hanno bisogno di sostituire subito ciò che hanno perduto o al contrario arrivare alla conclusione che la perdita è insostituibile”, spiega Morris. Le donne, invece, hanno più da perdere scegliendo il partner sbagliato, ma sono anche più propense a staccare la spina di un rapporto definitivamente. ( Huffington Post)
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