mitografia del quotidiano
SIAMO SOLI
La tomba di Arbalete ( compagnia di Danza contemporanea)
Chi guarda ai venti non semina
E chi sta a guardare le nuvole
non miete mai ( Ecclesiaste 11, 4)
Siamo soli e confusi, mai paghi di ciò che la vita ci offre. Desideriamo piegare eventi e persone a nostro piacimento quasi fossero figurine ritagliate o modellini di plastilina.
Siamo soli e confusi, lo dimostriamo occupandoci fintamente dei vuoti altrui, dei dolori solo per esercitare (consciamente o meno) il nostro potere sulle cose, dispensando la nostra bontà come facciamo con gli auguri di Natale. Abbiamo bisogno, di tanto in tanto, di sentirci buoni.
Siamo soli e confusi, fotografiamo il basilico nel vaso sul terrazzo e lo spediamo speranzosi di ricever risposta dal nuovo Tarzan o dalla novella Eva che dalla capanna sull’albero con liana o dal piccolo paradiso di gigabyte lanciano i loro ( inutili ) messaggi .
Siamo soli e confusi, i figli ci deludono, le mogli e i mariti disattendono le nostre aspettative, il governo crolla e si tirano su, solo ponti di parole. Chi comanda ha perso il controllo del mezzo un’ora dopo esser stato incoronato. La zucca resta tale e vuota mentre la carrozza si trasforma in carrozzella per portare in giro la disabilità del nostro arrogante pensiero
Siamo soli e confusi, la fiera dell’imbecillità è aperta e noi, facciamo il girotondo.
“Casca il mondo, casca la terra, tutti SOTTOTERRA ! “
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