Riflessioni fotografiche
Ritraendo Andy Sheppard
RITRAENDO ANDY SHEPPARD
Ho dovuto lottare per anni contro una mentalità UN PO’ MACHO che continuava a sostenere che non ci si può dire affaticati se si fa IL FOTOGRAFO.
“ Ti rendi conto Alberto che il massimo della fatica che fai è pigiare un bottone? ”
Allora dirò :- …in primis l’atto di fotografare è UN PENSIERO che poi si concretizzerà in un manufatto che chiameremo FOTOGRAFIA.
L’atto del semplice PENSARE comporta fatica e questo sforzo, intendo PENSARE, direi che è discretamente LATITANTE nell’epoca odierna. Oggi la gente SCRIVE/URLA/ATTACCA ma non PENSA e soprattutto, cosa gravissima, NON LEGGE!
Ho sempre lavorato fuori dallo studio, in strada, portando borse pesanti, cavalletti e l’ho fatto al 80% senza un assistente.
Fotografare come sempre ho fatto comporta anche una buona forma fisica, equilibrio e come vi ho detto, UN PENSIERO FOTOGRAFICO.
In quest’immagine sto ritraendo ANDY SHEPPARD un compositore e sassofonista britannico che
ha vinto più volte il British Jazz Award e lavorato con artisti come Gil Evans, Carla Bley, George Russell, Steve Swallow e Paolo Fresu.
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