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Ravi vola via…
E’ morto all’età di 92 anni Ravi Shankar, il maestro indiano del “sitar”, strumento a corde della musica classica indiana. Il “padrino della World Music” ha influenzato numerosi artisti stranieri, a cominciare dai Beatles fino al violinista classico Yehudi Menuhin.
L’annuncio della sua morte, avvenuta in un ospedale di San Diego negli Stati Uniti, è stato dato dalla famiglia. Il musicista aveva da poco subito un intervento chirurgico al cuore.
Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, ha espresso la sua tristezza e evocato la perdita di un «tesoro nazionale e di un ambasciatore mondiale dell’eredità culturale dell’India. Si è chiusa un’era, la nazione si unisce a me per rendere omaggio al suo genio insuperabile, alla sua arte e alla sua umiltà», ha commentato il capo del governo.
Nato nella città sacra di Varanasi nel 1920 da una famiglia di brahmini, Shankar lascia la moglie Sukanya e due figlie musiciste, Anushka, che come il padre suona il sitar, e la cantante Norah Jones. Il chitarrista dei Beatles, George Harrison, divenne suo allievo negli anni Sessanta e insieme hanno dato vita a un concerto di beneficenza per il Bangladesh nel 1971.
Nel 1969 Shankar aveva partecipato al festival di Woodstock al fianco di Janis Joplin e Jimi Hendrix, davanti a mezzo milione di partecipanti. Il suo ultimo concerto è stato il 4 novembre scorso a Long Beach, in California, con la figlia Anushka.
Chappaqua ha la sua colonna sonora per un film coraggioso di C rooks che potete guardarvi qui
http://www.youtube.com/watch?v=NYU2Xtyl4gY
One Comment
dario
grazie Alberto..