Varie
…quelli che restano
Quando qualcuno ci lascia per andare altrove incamminandosi verso l’invisibilità rimaniamo spesso sgomenti a misurare con gli occhi (e col cuore) le stanze che ha lasciate vuote.
La memoria è quel luogo che voglio augurarmi, non resterà mai disabitato. Talvolta potrà essere ingombro di sentimenti negativi: rancore, invidia, rabbia ma il continuo arrivo di tenere memorie e la capacità di giudizio daranno a tutto la giusta dimensione e collocazione.
Ieri mattina ho ricevuto un’accorata e lunga telefonata che ho considerato un regalo per il mio compleanno appena trascorso.
Da bambino aspiravo a trenini elettrici, alla pista per le macchinine o a nuovi strumenti per dipingere mentre oggi prediligo “gesti e parole” da riporre con cura nella mia stanza della memoria.
Emilio si racconta con candore ringraziandomi per i libri che gli ho spedito, apre il suo cuore attraverso le parole che si aiutano le une con le altre, dall’italiano all’inglese mentre prova a descrivere quel vuoto lasciato da chi parte, da chi ci ha voluto bene e col quale abbiamo costruito altre cose della vita oltre alla famiglia e ai figli.
Il libro scritto mi ha aiutato a dare “un senso alla morte di Stanley”, non riuscivo ad accettare che non fosse più qui.
A udire quelle parole la mia mente è volata a Pasquale e al 27 luglio del 2010 il giorno del distacco.
Mi sono riconosciuto in Emilio come in tutti quelli che restano qui, anche se non ci è dato sapere ancora per quanto.
Impariamo non dico ad amare ma “ a non disprezzare” il tempo che compone le nostre giornate anche quelle che ci sembrano meno belle. Impariamo a guardarci attorno e a stringerci a chi c’è qui… oggi.
One Comment
klaus
per il nostro amico che non c’è più,
Lino Montemurro
c.