Angeli, Riflessioni fotografiche
QUELLA VOLTA CHE..
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A volte mi sento chiedere :- E’ importante la location al pari della persona scelta per interpretare uno dei tuoi Angeli?
La mia risposta è “:- Sì…ma in parte.
Tutto ciò che muove il mio fare è frutto di relazione tra gli esseri umani, da ritrattista certo ma soprattutto da persona che appartiene a un’umanità.
Le relazioni sono di differenti tipi.
Amo capirne il senso che spesso giunge dopo, un pò come la consapevolezza di come andrebbe impiegata una vita.
Quella volta che, il 16 Febbraio del 1996, Carolyn Carlson mi assecondò per fare un Angelo in una pausa mentre stava provando in teatro fu “UN LAMPO”.
Usciti dal teatro girammo l’angolo e due calle. Con gli occhi cercavo il luogo che presto arrivò.
Sul dono in fotografia ho scritto e detto più volte.
Quel luogo era al suo posto dalla nascita, a molti era servito, da tanti ( penso ai turisti) guardato, quanti lui stesso, IL LUOGO aveva guardato/vegliato/accompagnato esseri umani e le loro piccole grandi storie.
Lì nacque la foto che poi due anni dopo occhieggio da una galleria di vetro al Petit Palais d’Avignone, quasi nascosta per pudore verso le grandi opere del medioevo e rinascimento italiano.
Feci delle installazioni che mantenevano inalterato il percorso museale, installazioni che all’improvviso “apparivano” senza fare chiasso.
Le immagini, oggi più che mai , spesso fanno chiasso, si ammassano e s’ammazzano al pari degli esseri umani.
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