Scusa se non ricordo il tuo nome…
Genova
forse 1995…forse 1996
Credo fosse il 1995 o 1996, per certo un periodo furibondo e confuso della mia vita dove tutto era impastato d’oscurità. Anche nei momenti più disastrosi o confusivi della mia esistenza l’unica cosa che non sprofondava con me nel buio e mi teneva in qualche modo per i capelli era la Fotografia.
Era un mondo folle anche allora, un mondo dove c’era sempre chi doveva esser la più bella e io lo vivevo malamente, con rabbia, rivoltandomi e graffiando con le parole.
Da questo tratto d’esistenza affiora da un cassetto questa piccola immagine stampata su carta in nel formato 15 x 15 cm, inusuale per i miei standard che erano esattamente il doppio.
Questa ragazza per quanto mi è dato ricordare recitava e aveva bisogno di un servizio fotografico. Era giunta a me attraverso un conoscente al quale se non erro piaceva parecchio, l’amico dell’amica dell’amico. Mi trovai a girovagare per Genova per fare degli esterni. Quando fai dei servizi, tieni da parte per te sempre qualcosa dello scattato che è più vicino alle tue immagini più libere, svincolate da richieste. Questa evidentemente la considerai tale a quel tempo.
Provo tenerezza, infinita tenerezza per molte mie immagini stampate a mano, per la cura che riponevo affinché la gamma chiaroscurale fosse aderente al mio profondo “sentire”.
Negli anni ottanta ero attratto da Nastassja Kinski e qualcosa nei tratti e modi di questa ragazza mi rimandarono a lei, ripensata ne” Il sogno lungo un giorno” di Francis Ford Coppola.
La portai al bar degli specchi e scattai con quel modello in testa, lei che fumava una sigaretta mentre fuori un mondo sfocato continuava a esistere.
Realizzata con: Hasselblad 500 cm
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1995 o 1996
Luogo: Genova
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