Lorenzo Garaventa
Genova Quarto
1980
Questa mattina, di buon ora stavo alla fermata dell’autobus. Nell’attesa il mio sguardo s’è posato su grandi finestre chiuse, i muri gialli della casa di fronte e il giardino dove vivevano due sorelle, Laura e Silvia. Da bambino come incantato trascorrevo il mio tempo a guardarle giocare nascosto dal cotone grezzo di una tenda.
E’ un mattino grigio e molto umido. Salgo sul mezzo pubblico, le facce si intonano alla giornata, riconosco un signore e accenno un saluto muovendo il capo e aprendomi al sorriso.Mi sento come il croco, il fiore che annuncia la primavera quando attorno tutto sembra appartenere ancora all’inverno. Sono l’unico sorriso su quell’autobus di linea.
Ripenso a tutto ciò che non è più attorno a me….a partire dalle due bambine che oggi sono per certo madri di famiglia.Rivedo i miei passi e i luoghi raggiunti, riascolto le voci e le diverse intonazioni mentre attorno tutto è cambiato.
Il tempo compie il suo lavoro e noi umani viviamo in lui.
Da ragazzo frequentavo lo studio di uno scultore: Lorenzo Garaventa. Io iniziavo a dipingere ,gli confidavo i miei amori e i primi timori per il visibile, lui mi narrava con la naturalezza di chi è “un saggio maestro” dei suoi trascorsi d’arte, di letteratura e d’amore.
Ricordo pomeriggi primaverili nel suo studio a respirare l’odore polveroso delle crete, stregato dal suo rammentare a memoria l’intera Divina Commedia che amava recitare agli amici.
Da ragazzo ho avuto la fortuna di avvicinarlo e divenire suo amico . Sono cresciuto dimensionando il mio sogno d’Arte attraverso la frequentazione di chi aveva già raggiunto lo statuto d’Artista.
Appena iniziai a fotografare davvero, poco più che ventenne, gli chiesi di ritrarlo nel suo studio, in luce naturale, in piccolo formato ( la pellicola era l’ FP4 della ilford) con la mia prima contax ed un piccolo zoom 35/105 della Yashica. Ero alle prime armi sia in ripresa che in stampa.
Oggi riguardando quel ritratto di Lorenzo Garaventa ho compreso appieno la frase più bella che il mio adorato professore di figura, Guido Zanoletti mi disse una volta terminati gli studi : Avevi già tutto dentro di te….. ti ho solo dato dei suggerimenti per la rotta….
G R A Z I E !
LORENZO GARAVENTA
Nato a Genova nel 1913, inizia giovanissimo gli studi d’arte con Antonio Orazio Quinzio.
Nel 1925 si iscrive al Liceo Artistico Barabino di Genova dove ha come insegnante Guido Galletti. L’anno successivo studia musica al Conservatorio Paganini di Genova, nel 1929 è allievo dello scultore Eugenio Baroni e frequenta fino al 1935 l’Accademia Ligustica di Belle Arti.
Dal 1936 al 1940 è iscritto alla Accademia di Belle Arti di Firenze dove studia con lo scultore Giuseppe Graziosi e il pittore Felice Carena.
Dalla sua prima partecipazione alla Promotrice di Genova del 1933 seguono un numero grandissimo di mostre collettive e personali che ne fanno uno degli artisti genovesi più noti in Italia e all’estero.
Fra le mostre collettive più significative: Mostre Interprovinciali e Sindacali di Genova (1937, 1939, 1942, 1953), Littoriali di Genova e Firenze (1940), Triennale di Milano (1941), Sindacale Nazionale di Milano (1941), Quadriennale di Roma (1948, 1952), Biennale di Venezia (1948, 1950, 1954), Premio Città di Carrara (1957), Promotrice di Torino (1960), Biennale di Genova (1975), Scultori a Genova dal 1950 (1985), Arte a Genova. Docenti del Liceo Artistico N. Barabino (1992), Scultori in Liguria nel secondo Novecento (1995), Presenze liguri alle Biennali di Venezia (1995). Fra le mostre personali: Mostra di disegni a Tirana (Albania, 1943), Galleria Bosco a Torino (1947), Galleria Genova (1953), antologica Galleria Rotta di Genova (1971), Galleria 7 di Baden (Svizzera), Galleria Art Club di Manhasset (USA) e Galleria Burdekc di Zurigo (Svizzera) nel 1972, Galleria San Marco dei Giustiniani di Genova (1974), antologica Galleria Arte Casa di Genova (1991).
Una sua grande mostra antologica è stata allestita nel Museo di Sant’Agostino di Genova (1992-1993); una mostra postuma, Continuità di una scuola. Lorenzo Garaventa e i suoi allievi, è presentata a Genova presso la Banca Antonveneta, nel giugno 2003. Partecipa alla costituzione del Gruppo dell’Isola (1947), gli viene affidata la cattedra di scultura e la scuola di nudo alla Accademia di Belle Arti di Genova (1949), dal 1951 al 1978 insegna scultura al Liceo Artistico Barabino di Genova.
La profonda riflessione critica compiuta in direzione della scultura europea (Brancusi, Zadkine, Laurens, Moore) lo porta a superare le iniziali forme arcaicizzanti scolpite con durezza espressionista con la scoperta di un linguaggio personale in cui la sua idea del classico (quella dei greci, del Pisano, di Jacopo della Quercia, del Canova) coesiste con gli esiti formali conquistati dal Cubismo, in particolare quelli del suo caro amico Jacques Lipchitz.
Numerose sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Ha scolpito diverse opere funerarie per il cimitero di Staglieno.
Fra le opere pubbliche: il Mausoleo del generale Chamorro, Granada (Nicaragua, 1953), sculture in legno per la motonave Cristoforo Colombo (1954), l’altare maggiore della chiesa di San Martino, Genova (1965), Orfeo nel quartiere Cep di Genova-Pra (1968), il bancone del Mix in Glass di Genova (1979), l’altare maggiore per la chiesa di San Francesco di Rapallo (1984), Ninfeide per l’aereoporto di Genova (1986), il Ritratto del Cardinale Siri nell’Ospedale Duchessa di Galliera di Genova (1990).
Nel 1997 è aperto il Museo Garaventa presso la Società Economica di Chiavari dove sono conservati migliaia di disegni ed esposte in permanenza centinaia di sculture donate dall’artista.
Nel 1999 accetta l’incarico per ricostruire le statue dei Doria poste all’ingresso del Palazzo Ducale di Genova.
Riesce a completare l’Andrea Doria del Montorsoli, inizia il Gianandrea ma la morte sopraggiunta alla fine dell’anno gli impedisce di completare il lavoro.
Realizzata con: Contax 137 Md quartz
Pellicola: Ilford FP4
Anno: 1980
Luogo: Genova Quarto
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