Lo sguardo che si solleva
Monte Fasce
Venerdì 31 marzo 2017 15:41
Tra le caratteristiche distintive nelle figure di donne che rappresento forte è la tensione verso l’alto accompagnata da un abito bianco o nero. Promuovo l’etica della verticalità in un continuo stato di elevazione e ascensione già a partire dal sollevarsi dello sguardo.
Scrive Bachelard: «Sa volere, chi sa immaginare. All’immaginazione che illumina il volere si unisce una volontà d’immaginare, di vivere ciò che viene immaginato».
Quando Elisa alcuni mesi fa venne da me chiedendomi se desideravo ritrarla in procinto di divenire Madre accolsi con gioia l’incarico non prima d’aver chiarito che non l’avrei confinata nello spazio di un servizio fotografico “Premaman”.
La maternità è qualcosa d’imprescindibile, è il “la” per aprirsi al mondo così come la figura della Madre è uno scrigno ricco di simbologie e archetipi.
Quattro incontri cadenzati in due mesi e alcune pellicole nei formati 135 e 120 racconteranno quello che ho visto e provato. Elisa è entrata in modo discreto nel mio mondo di rappresentazioni e con pazienza ha accolto le mie istanze che, di volta in volta, si modellavano come fanno i pensieri quando scivolano giù sino alla bocca per divenir parole.
L’atto finale è stato realizzare un’annunciazione il giorno 25 Aprile 2017. Questo ritratto (proveniente dal 2 appuntamento) è stato il preludio necessario, il ponte che mi ha portato a misurarmi con un tema che tanto ha dato all’arte antica, ma questa sarà un’altra storia che un giorno vi racconterò.
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 2017
Luogo: Monte Fasce
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