Leonard Cohen
Arena di Verona
24/09/2012
«Beh, Marianne, siamo giunti al tempo in cui siamo talmente vecchi che i nostri corpi cadono a pezzi e penso che molto presto ti seguirò. Sappi che ti sono alle spalle, così vicino che se tendi una mano penso che riuscirai a prendere la mia. E tu sai che ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non ho bisogno di dire altro in proposito perché di questo sai già tutto. Ora però voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore eterno. Ci si vede più in là…»
«Well Marianne it’s come to this time when we are really so old and our bodies are falling apart and I think I will follow you very soon. Know that I am so close behind you that if you stretch out your hand I think you can reach mine. And you know that I’ve always loved you for your beauty and your wisdom but I don’t need to say anything more about that because you know all about that. But now I just want to wish you a very good journey. Goodbye old friend. Endless love. See you down the road…»
Due ore dopo aver saputo che Marianne Ihlen, sua compagna per circa un decennio e musa di ‘So Long Marianne” Bird on the Wire’ e molte altre canzoni ancora, era ormai sul letto di morte a causa di una leucemia, Leonard Cohen le ha fatto recapitare questo scritto , in cui tratta senza giri di parole il tema della morte.
Sotto le mie mani
Sotto le mie mani
i tuoi piccoli seni
sono i petti rovesciati
di passeri caduti, ansimanti.
Ovunque tu vada
io sento il suono di ali che si schiudono
di ali che cadono.
Non ho parole
perché mi sei caduta accanto
perché le tue ciglia sono la spina
dorsale di animali minuscoli e fragili.
Mi spaventa il momento
in cui la tua bocca
comincerà a chiamarmi cacciatore.
Quando mi chiamerai accanto a te
per dirmi
che il tuo corpo non è bello
io voglio chiamare a testimoni
gli occhi e le bocche nascoste
di pietra e luce e acqua
contro di te.
Voglio
che consegnino ai tuoi piedi
la rima tremante del tuo volto
estratta dal profondo dei loro scrigni.
Quando mi chiamerai accanto a te
per dirmi
che il tuo corpo non è bello
voglio che il mio corpo e le mie mani
siano piccoli laghi
per il tuo sguardo e il tuo riso.
Le spezie della terra (Minimum Fax, 2010), trad. it. Damiano Abeni, Giancarlo De Cataldo
Realizzata con:Canon Eos Mark III
Pellicola: //
Anno: 2012
Luogo: Arena di Verona
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