L’attesa // Un caffè a Breslavia
Breslavia
Giugno 2015
Oggi ,col telefonino ,scattare immagini senza farsi notare è più semplice rispetto all’usare un apparecchio fotografico. Con una vecchia macchina a pellicola devi valutare la luce dell’ambiente senza misurarla (come saresti uso fare) e capire quale sarà la tua foto…immaginare il campo inquadrato.
Avrai pochissimo tempo quindi per fare il tuo “click”. Da sempre non sono stato un fanatico della “tecnica fotografica”, quando a qualcuno partiva l’embolo da sapientino sulla legge dei terzi, il cartoncino grigio medio o il vano intro per cercar di spiegare il sistema zonale il mio sguardo s’indirizzava verso il cielo esattamente come ai tempi della scuola quando mi toccava “un teorema” o una traduzione dal latino.
Occorre però sapere due/tre cose (tecniche) ….per riuscire a cavarsela in situazioni come queste, molta ATTENZIONE e una straordinaria velocità d’esecuzione.
Controllai l’uomo…stava fissando la moglie che s’attardava a pagare parlando con la ragazza al banco…quindi la sua attenzione era rivolta altrove, ho avuto l’impressione che fosse indisposto da quell’ ATTESA …chissà magari stava meditando ” quella frase di Marguerite Yourcenar ” “L’amore è un castigo. Siamo puniti per non aver saputo restare soli”
Quello era il momento giusto...per SCATTARE!
Realizzata con: Hasselblad X PAN
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 2015
Luogo: Breslavia
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