L’ albero
Appennino /Andando verso “Ranocchio”
5 maggio 2010
” La civiltà uccide gli alberi col fiato” Guido Ceronetti
Girando sui monti dell’appennino mentre la luce di Maggio scemava ho riconosciuto un albero…
Unendo il cielo alla terra, l’albero si ‘radica’ sia in alto che in basso, affondando come radici i suoi rami nell’etere, congiungendo così il mondo luminoso della coscienza a quello oscuro e sotterraneo dell’inconscio.
Esiste un’altra classe di uomini tipizzata da colui che mentre riconosce nei sensi corporei un elemento molto importante nell’attuale nutrimento e documentazione del nostro essere, è convinto che essi gli forniscano soltanto apparenze, e non le cose così come sono nella loro essenza e secondo la loro legge, classificate armoniosamente con riferimento alle loro fonti, ma soltanto come lo influenzano attraverso i diversi ingressi del corpo. Quest’uomo tenderà a credere che la mente, nella sua prerogativa come unico essere autocosciente dell’universo, abbia il diritto e la capacità di rivolgersi verso l’interno di sé alla ricerca di una risposta ai complessi enigmi del mondo…
Tramite queste argomentazioni l’uomo, pur essendo un visionario, riconoscerà la possibilità di scoprire dalla mente, in alcuni dei suoi stati straordinariamente risvegliati, una verità, o un insieme di verità, che non si manifestano nella sua condizione di ogni giorno.
Fitz Hugh Ludlow ,The Hasheesh Eater :Being Passages fropm the Life of a Pythagorean (New York:Harper & Brothers,1857)pag.86
Realizzata con: Canon Eos Mark II
Pellicola: //
Anno: 2010
Luogo: Appennino // Andando verso “Ranocchio”
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