Juliette Gréco
Genova Nervi
26 luglio 1987
Grazie all’educazione di mia madre, ho conosciuto la figura di Juliette Grecò in
tenera età. Abitavamo in un piccolo appartamento di via Bandi a quarto, quello
da dove scrivo oggi. In casa c’era uno dei miei primi oggetti del desiderio, una
fonovaligia in pelle bordeaux sulla quale giravano creando spirali magiche che
mi ipnotizzavano i microsolchi materni. Erano dischi di autori francesi, mia
madre si era laureata pochi anni prima in lettere con una tesi sulla letteratura
occitanica nota come letteratura provenzale .
Conobbi così Jacques Brel, Geoge Brassens, Yves Montand e Juliette Grecò
nell’età in cui avrei dovuto canticchiare solo le canzoni contenute nelle fiabe
sonore.
Nel 1987, avevo 26 anni, ebbi il privilegio di assistere a un suo recital e
fotografarla, avevo innanzi una delle muse della canzone francese, l’interprete
di Bonjour Tristesse e Belfagor, la giovane ragazza che nel 1948 fece
innamorare Miles Davis e che sintetizzò così la loro liaison amoureuse
“Ho incontrato quell’uomo che era molto giovane, e lo ero anch’io.
Poi siamo andati a cena tutti assieme con un sacco di gente che
non conoscevo”.
“Ed ecco fatto! Io non ero anglofona, lui non parlava francese: non
so come abbiamo fatto, il miracolo dell’amore”.
Il novecento è stato un secolo ricco di occasioni culturali a molti livelli. Mi
considero un privilegiato ad aver vissuto quel tempo se guardo l’offerta attuale.
Una della caratteristica delle persone anziane è anche quella di non capire
l’epoca attuale per nostalgia o altro.
Credo di aver la sufficente lucidità per avvertire dei grandi vuoti lasciati da forti
personalità, vuoti che qualcuno oggi prova a riempire in modo chiassoso e
esteriorizzato e non sono qui a fare il malinconico e ricordare la mia prima
canna di Charas…
Diario della Settimana 1999
Realizzata con: Contax 137 MD Quartz
Pellicola: Fp4 Ilford
Anno: 26 luglio 1987
Luogo: Genova
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