Irene Passini in Bernabei
Iola // Casa del Toso
Estate 2000
Se alcuni anni fa ho accolto a braccia aperte il progetto IN -DIMENTICABILI
sulla vecchiaia attiva è perchè ho avuto la grande fortuna di avere due nonne
longeve, Elvezia mancata a 92 anni e Alberta (Passini in Terrile) sorella di
Irene mancata a 97.
Irene, se la memoria non mi tradisce se ne è andata a 103 anni. Quando scattai
questa foto stavo prendendo un caffè da lei …visibile sul tavolo a destra…e mi
stava raccontando d’aspettare uno dei suoi numerosi figli, il piccolo, Basilio che
non vedeva da 2 mesi. Ho atteso con lei questo arrivo ….immaginando una
foto di loro due assieme…ma il risultato mi ha spiazzato per la naturalezza e
per l’infinita dolcezza con cui lei “lo guarda”.
Fotocolor di Irene trovata in casa dei miei genitori
Passini Irene, una storia d’altri tempi.
Passini Irene nasce a Iola il 7/2/1903 da Passini Enrico e Guccini Elvira. Seconda di otto figli (Domenico 1901 – Irene 1903 – Lino 1905 – Eleonora 1907 – Alberta – 1909 – Elena 1912 – Genoveffa – 1914 – Giuseppe – 1916 ).
Sin da piccola ha dovuto aiutare la madre alle prese con tanti figli nelle faccende domestiche, tanto che il padre aveva dovuto costruirle una pedana perché riuscisse ad arrivare alla madia per impastare . (Raccontato dal padre Chico Passini).
Sposatasi nel 1926 con Giovanni Bernabei (da Maserno) ebbe 8 figli ( Enrico, Primo, Elvira, Maria, Domenico, Argentina, Urbano e Basilio con lei nella foto). Ad eccezione di Primo, deceduto in un incidente stradale nel quale anche lei fù seriamente coinvolta, i figli sono tutti viventi e l’hanno resa più volte prima nonna e successivamente bisnonna.
Appena sposata ha abitato inizialmente a Monteforte (alla Cà) con i suoceri, per poi trasferirsi sempre in zona, prima ai Tabanelli,successivamente alla Fontana sino a giungere a Iola (Casa Guairmi dove assieme al marito ha portato avanti in mezzadria il podere dei genitori. Crescendo poi la famiglia, all’inizio degli anni quaranta si è trasferita a lavorare sempre in mezzadria un grosso podere (la Doccia) a Bombiana (Gaggio Montano).
Nell’autunno-Inverno 1944/45 l’avanzata delle truppe alleate (brasiliani e americani) si arrestò poco oltre Bombiana avanti ad una linea di capisaldi tedeschi facenti perno su Monte Castello (che fù poi luogo di una cruenta battaglia.
La famiglia di Irene (a Bombiana ) si trovò nella zona in mano agli alleati proprio a ridosso del fronte dove fù raggiunta dal padre,dalla madre e dai fratelli Elena e Giuseppe e dalla nipote Elvira assieme a tanti ex compaesani di Iola che furono guidati attraverso le linee del fronte (probabilmente con il tacito consenso delle truppe tedesche che preferivano avere le proprie retrovie deserte) al fine di sfuggire alla fame, ai bombardamenti alleati ed alle rappresaglie legate alla lotta partigiana.
A questi suoi parenti, così come a tanti altri iolesi che avevano attraversato il fronte. l’Irene diede rifugio ed aiuto con generosità e disinteresse.
Negli anni 50,all’inizio della ripresa che doveva culminare con il boom degli anni 60, altro trasferimento della famiglia, questa volta in pianura, a Crespellano (Bologna) ove con l’aiuto dei figli oramai grandi è stao possibile comperare un podere su cui è stata costruita la casa ove tutt’ora Irene risiede.
Irene: una donna che ha attraversato le peripezie della vita con generosità, serenità ed altruismo, una donna che ha sempre celato sotto un aspetto un po’ burbero un grande amore per il prossimo.
Una vita che alla luce dell’egoismo contemporaneo, della caduta dei valori etici e morali rimarca ancor più la sua storia: “una storia di altri tempi”.
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 2000
Luogo: Iola // Casa del Toso
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