Attraverso…
Genova
Luglio 2015
Il ritratto rispetta il noema della fotografia: l’ “è stato” . Il soggetto del ritratto si trova davanti ai nostri occhi, ma prima è stato oggetto (persona reificata) per lo sguardo umano del fotografo e per quello meccanico dell’obbiettivo. ( da R Barthes)
Prima di realizzare un ritratto, amo conversare molto con chi ho innanzi. Mentre parlo, osservo con attenzione le sue reazioni e ascolto quanto avrà da dirmi. Non pianifico né il luogo né le luci. Lascio molto libero chi ho di fronte. Quando fotografo una persona, “tutto o il suo contrario” accade, ma solo in quell’istante. Opero nella vita e sulla realtà, quanto mi viene offerto appartiene a quel luogo e a quella persona in quel preciso istante. Attraverso l’inquadratura assegno “il mio ordine”. Il risultato sarà “una mia idea” di quella scena. Sono libero di agire entro dei limiti che scelgo di osservare.
In questo caso, osservare un volto attraverso un vetro sporcato dal tempo carica di tensione uno sguardo che si “lascia andare ….”
Gli stati d’animo muovono le forme, le infinite direzioni dello sguardo “svelano e rivelano” le coordinate di un viaggio all’interno dell’uomo.
Realizzata con: Canon Eos Mark III
Pellicola: //
Anno: 2015
Luogo: Genova
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