Le mani di Giuditta
Genova
1990
Stamane ho stretto la mano a una donna. Il contatto con quel tipo di pelle arsa mi ha fatto ricordare Giuditta che iniziò a lavorare bambina, appena dodicenne, facendo i lavori domestici nelle case per pagarsi da vivere e potersi permettere un paio di scarpe.
Giuditta arrivò a Genova d’inverno dalla toscana calzando un paio di zoccoli.
Penso alle mani, ai mille lavori che possono compiere, ai moti d’affetto o conforto che il gesto ostende.
Oggi, la storia delle mani la trovo notevolmente impoverita a discapito di una morbidezza e cura che un tempo non avevano.
Ps : L’immagine fotografica delle mani è una licenza poetica, non ho mai fotografato quelle di Giuditta, le mani appartengono a mia nonna Alberta Passini.
Realizzata con: Hasselblad 500 cm
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1990
Luogo: Genova
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