Giorgia
Genova // areasessantuno
Martedì 5 Gennaio 2016
Come scegli le persone da fotografare? La prima cosa che debbo dire è che da FOTOGRAFO normalmente venivo cercato da clienti per servizi di ritratto, arrivava una telefonata,una mail e mi veniva richiesto un preventivo. Con l’avvento dei social network c’è stata un’epidemia di egocentrismo&autoreferenza da fare paura, è nato il selfie (autoritratto con condivisione, parola dell’anno 2013 per l’Oxford dictionary) e tutti e tutte si sono dati (spesso malamente) in pasto all’obiettivo di soggetti dotati di fotocamera, definirli fotoamatori è una parolona. Il numero di brutte fotografie è cresciuto esponenzialmente mostrando foto tutte simili e inutili perchè sostanzialmente tradivano lo spirito della FOTOGRAFIA che è “raccontare una storia”. Da anni ricevo reiterate richieste che forse a causa di una mia vena più artistica che commerciale ( non ho il negozio, non faccio il book a 39,90 + trucco e 19 cambi d’abito, l’orrido calendarietto con tacchi,reggicalze e cosciotto color wurstel per eccesso di “lettino abbronzante”) sposano o cavalcano frasi tipo ” mi piacerebbe vedermi attraverso i tuoi occhi ” e via dicendo….A nessuno ovviamente viene in mente che il mio oltre che un AMORE sia una professione che comporta una p iva, delle scritture contabili etc. Ma …non sono ingenuo, per cui ritratto… “queste virago “ci provano a farsi fare il servizio gratis”…perchè ora tutto è cambiato con il democratico codice binario, un codice fotografico ma soprattutto di comportamento che non mi corrisponde e che non accetto!
La foto di cui racconterò oggi è semplice….Giorgia che si riflette nel vetro della finestra. Proverò a spiegare, come mio uso perchè l’ho fatta….perchè ho scelto Giorgia e non un’altra ragazza.
Il soggetto è una mia allieva, Giorgia Marchelli. In classe spesso la prendo in giro…per certe sue domande a raffica…talvolta in tema…talvolta a sproposito. E’ allegra e sorridente e mi colpì anni fà per il colore degli occhi, per cui le chiesi ( ecco NON LEI…ma io A CHIEDERE) se un giorno con calma avrei potuto farle un ritratto e lei rispose di sì.
Trascorse un anno da quella breve richiesta. Negli ultimi mesi per una serie di circostanze che definirò mediche, entrambi abbiamo scoperto di dover fare controlli alla tiroide, ecografie,aghi aspirati etc…la cosa saltò fuori durante la pausa che osservo durante le mie tre ore di fotografia analogica del Venerdì. Ci confrontammo e iniziammo a raccontarci le reciproche avventure da uno specialista all’altro.
Iniziai a guardare Giorgia in un modo ancora diverso…da un lato avvertivo comunanza di sorte, dall’altro, essendo classe 1961 come sua mamma…avvertii quel senso di “paternalizzazione” che m’appartiene….anche se non ho moglie e figli. Restai colpito, lei lo scoprirà leggendo questo scritto, da un suo momento in cui…parlando degli esami passò dal guardare verso l’alto ( verso la LUCE) al basso ( LA TERRA) . Per come la conosco è una ragazza giovane e allegra che non mostra “ombre” ma….quel suo rapido movimento mi ricordò un un cerbiatto intimorito.
Nelle feste…che sono state, diciamolo “buie e pesanti” , feste vissute in solitaria leggendo novelle di Verga, ascoltando Etta Scollo che cantava Rosa Balistreri e vedendo esclusivamente i miei genitori anziani cui sono molto legato un giorno sentii che era giunto il momento di cercare Giorgia per fotografarla e lo feci. Accettò di venire in studio…e le spiegai che “fotografo perchè mi piace”….perchè è la mia vita…perchè “mi curo”…e quel giorno la fotografia era il modo per spostare l’attenzione dai pensieri medici. Trascorsero quasi 5 ore di foto in pellicola e in digitale, ore in cui parlammo come mai era accaduto nei 2/3 anni di conoscenza…ridemmo e la mia mente colma di nubi e cieli cupi si rischiarò.
Quando fotografo ho una regia lieve….non mi impongo…lascio vivere il soggetto…ricordo che le dissi…se poteva scorgere il suo riflesso nel vetro e lei disse ;-Sì. Attesi un attimo e scattai.
Avevo catturato come avessi una rete per le farfalle quell’espressione di Giorgia che mi aveva colpito nel profondo….
Così nasce una mia foto….da un’emozione semplice…come quelle che provano i bambini…
Realizzata con: Canon Eos MARK III
Pellicola: //
Anno: 2016
Luogo: Genova // areasessantuno
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