Ed Sanders
Genova
3 Luglio 2001
Dal 1975 al 1979 frequentai il Liceo Artistico Nicolò Barabino, in viale Orti Sauli.
Un mattino, decisi di saltare la prima ora di Chimica facendomi un bel giro in Piazza Colombo piena di bancarelle di libri usati. La mossa non fu scaltra, poiché il luogo prescelto per ampliare la mia cultura umanistica, a discapito della Scienza, era troppo vicino alla scuola. Fui quindi “beccato” dalla professoressa che, non trovando parcheggio, era in ritardo. Accampai scuse negando l’evidenza ma quella malefatta, unita al pessimo rendimento nella materia, diede come risultato l’esame di riparazione a Settembre.
Quel tiepido mattino di primavera del 1977 trovai una copia de “La Famiglia di Charles Manson” di Ed Sanders, Feltrinelli edizioni 1972: l’argomento era interessante.
In quel periodo stavo scoprendo i films di Roman Polansky, il regista che perse la moglie, l’attrice Sharon Tate, trucidata mentre era gravida, proprio ad opera della setta di Charles Manson in quella che venne chiamata la strage di Bel Air. Lessi tutto di un fiato il libro di Sanders , quest’autore che mi era sconosciuto, nato nel 1939 a Kansas City. In seguito, decisi di documentarmi meglio sullo scrittore, scoprendo che era stato un agitatore all’interno del movimento hippie newyorkese nelle mansioni di poeta, editore e leader dei Fugs: “gruppo rock di protesta pace-sesso-psichedelia più fantastico di tutta la Lower East Side”.
Sulla strada per andare a scuola c’era ieri e, fortunatamente c’è ancora oggi, “Disco Club” un piccolo e prezioso negozio dove potevi trovare rari dischi d’ importazione. Lì acquistai in vinile per l’etichetta ESP i dischi “The Fugs first album”(1965), “Virgin Fugs” (1965), “The Fugs” (1966).
Erano anni sognanti per la mia giovane anima che si rivolgeva alla creatività e al mondo delle idee. Anni definiti di piombo, con le brigate rosse impegnate a mettere in ginocchio lo Stato Italiano, anni nei quali sognai molto e perfezionai la mia evasione dal “reale” con la complicità dell’immaginazione. Avevo un obiettivo, volevo diventare Pittore.
“Volevo diventare poeta”, dice Ed Sanders , oggi che il suo sogno si è trasformato in realtà. “A 17 anni lessi Howl And Other Poems di Allen Ginsberg e ne rimasi folgorato. Capii ben presto che la vita non significava soltanto un lavoro nella drogheria di mio padre e neppure studiare legge e diventare avvocato come lo zio Milton. Con in mano la licenza liceale, insieme ad un amico, presi un’ importante decisione per la mia vita trasferendomi a New York. Nel 1964, con Tuli Kupferberg, fondai The Fugs: il nome (un eufemismo della fornicazione che Norman Mailer aveva utilizzato nella sua novella The Naked And The Dead) manifesta chiaramente gli intenti di un gruppo che voleva cavalcare in modo stravagante il confine tra rock e poesia. Nella East 10th Street di Manhattan, aprii la libreria alternativa The Peace Eye Books e fondai la rivista Fuck You: A Magazine Of The Arts”.
Incontrare Ed Sanders ha significato raccontargli la storia di quel libro comperato sulle bancarelle e vederlo sorridere sotto i baffi. Ha significato abbracciare nel tempo presente passioni adolescenti. Molti dei personaggi che ho fotografato negli ultimi venticinque anni fanno parte di quel desiderio giovanile, un composto di letteratura, cinema, musica che mi ha permesso di crescere e continuare a “credere nel mio sogno d’arte”.
Guardai la sua camicia blu, aveva un buco non rammendato, nel suo sguardo gioia, follia eversiva e divertimento.
Anche io, nel mio piccolo, sono un po’ così….quando scatto le mie fotografie….sono felice!
Realizzata con: Contax rts II
Pellicola: Kodak T Max 3200
Anno:2001
Luogo: Genova
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