Diane Di Prima
Genova
3 Luglio 2001
TESTO da POETI IMMAGINATI di A Terrile 2008
Mia madre, Rosanna, è nata nel 1934 ad Alessandria, ha vissuto in Piemonte e
alcuni anni in Africa. Avrebbe tanto desiderato studiare musica (tromba) e la
danza. I suoi genitori non erano di quell’avviso e, per assecondarli, ripiegò su
qualcosa che la interessasse egualmente laureandosi in lettere moderne. Insegnò
italiano, storia e geografia per moltissimi anni. Oggi è in pensione ma non ha
dimenticato né lo studio né l’insegnamento. Oggi si occupa di Catechesi.
Diane Di Prima è nata nel 1934 a Brooklyn, all’età di sette anni ha iniziato a
scrivere e a quattordici ha scelto di dedicarsi a tempo pieno alla poesia. E’ la
poetessa di maggior spicco della Beat Generation.
Il suo libro “Memorie di una beatnik”, sorta di diario erotico di una generazione,
racconta la scena di quegli anni. Tanti i nomi a sfilare tra quelle pagine:
Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso, Jack Kerouac, Allen Ginsberg.
Un giorno del 1969 una matricola che la stava riaccompagnando in auto a San
Francisco dove Diane vive le domandò:- Che fine pensi abbiano fatto tutti quei
beatnik?
Beh, tesoro, alcuni di noi si sono svenduti e sono diventati Hippy . Altri sono
riusciti a salvare la nostra integrità accettando borse di studio dal governo, o
scrivendo romanzi pornografici.
John Wieners è pazzo e gira per Buffalo tutto truccato, Fred Herko è volato giù da
una finestra, Gary Snyder è monaco Zen. *
Mia madre ha lo sguardo compassionevole e mi ricorda che: “Vivere meglio
significa saper trasporre il dolore su un piano superiore di spiritualità. La società
odierna opera una radicale distinzione tra gioia e tristezza. Il dolore viene
nascosto e sedato, ma dal dolore e dalla tristezza nasce sempre qualcosa di
nuovo”.
L’11 Marzo del duemilaotto, per il mio compleanno, scrive così: “Caro Alberto, che
dire? Sei giunto alla maturità, siamo molto contenti per i tuoi successi, non ho
altro da dirti; quando hai un momento di “calma” leggi Proverbi 3,1-12 è ciò che penso.
Un abbraccio affettuoso.
Mamma”.
Proverbi 3,1-12
[1]Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento
e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
[2]perché lunghi giorni e anni di vita
e pace ti porteranno.
[3]Bontà e fedeltà non ti abbandonino;
lègale intorno al tuo collo,
scrivile sulla tavola del tuo cuore,
[4]e otterrai favore e buon successo
agli occhi di Dio e degli uomini.
[5]Confida nel Signore con tutto il cuore
e non appoggiarti sulla tua intelligenza;
[6]in tutti i tuoi passi pensa a lui
ed egli appianerà i tuoi sentieri.
[7]Non credere di essere saggio,
temi il Signore e stà lontano dal male.
[8]Salute sarà per il tuo corpo
e un refrigerio per le tue ossa.
[9]Onora il Signore con i tuoi averi
e con le primizie di tutti i tuoi raccolti;
[10]i tuoi granai si riempiranno di grano
e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
[11]Figlio mio, non disprezzare l’istruzione del Signore
e non aver a noia la sua esortazione,
[12]perché il Signore corregge chi ama,
come un padre il figlio prediletto.
Diane Di Prima scrive che sua figlia ricordando la sua prima infanzia le disse : “
Mi mancano terribilmente i vecchi tempi. Erano duri, ma erano così belli”.
Lei allora replicò così : “Adesso le cose sono più… carine. Una nuova Epoca, con
ancora qualcosa dell’infanzia. Statemi bene e fatevi.”*
Sentii Diane di Prima a me vicina. Non so esattamente perché.
Sarà stato perché aveva l’età di mia madre?
Sarà stato perché ho scelto già piccolissimo di volermi occupare d’Arte e ho
mantenuto la promessa?
A volte un figlio corregge o riscatta certe questioni che fanno parte della storia e
del patrimonio genetico famigliare.
* Dalla nota dell’autrice a Memorie di una beatnik.- Guanda edizioni
Con Diane Di Prima al Teatro della Corte 2001
sono una donna e le mie poesie
sono di donna: facile dire
così, la femmina è duttile
e
(botta dopo botta)
costruita per masochistica
calma.
(da The Beat Book, trad. Luca Fontana, Il saggiatore)
I am a shadow crossing ice
I am rusting knife in the water
I am pear tree bitten by frost
I uphold the mountain with my hand
My feet are cut by glass
I walk in the windy forest after dark
I am wrapped in a gold cloud
I whistle thru my teeth
I lose my hat
My eyes are fed to eagles & my jaw
is locked with silver wire
I have burned often and my bones are soup
I am stone giant statue on a cliff
Oggi mi chiedo quando insegno, che personaggi di riferimento hanno i giovani di
oggi? Come molti ragazzi di allora io ho sognato su certi testi della Beat Generation,
ho visto Allen Ginsberg fare un reading credo nel 1979 e poi una volta divenuto
fotografo ho potuto ritrarre Lawrence Ferlinghetti, Ed Sanders, Diane Di Prima ,
Joanne Kyger.
Insegnando m’accorgo di come oggi, per molti ragazzi, leggere un libro sia un’
azione molto più complessa rispetto a sfogliare velocemente i testi sulla rete. Oggi
sento dire troppo spesso ” non ho tempo”. La categoria dello Spazio così come
quella del Tempo sono molto importanti. Il tempo oggi è intravisto come il grande
nemico all’interno di una cultura e di una società dominate dai miti dell’efficenza e
della produttività .La nostra società vive sotto l’ombrello del TUTTO E SUBITO,
una società segnata dalla lotta contro il tempo che genera una comunità che non ha
più TEMPO .
At Stanford in 2013. (Photo: Les Gottesman)
https://www.albertoterrile.it/diane-di-prima-6-agosto-1934-20-ottobre-2020/
Realizzata con: Contax Rts II
Pellicola: Kodak T Max 3200
Anno: 2001
Luogo: Genova
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