Affanno d’ artista // Johnny Grieco
Appennino toscoemiliano
Autunno 2009
Johnny Grieco – Affanno d’artista (Le Silure D’Europe, SNAPS, 2009)
Questa è la storia della copertina col pelo pubico.
Non più di due mesi fa, ricevetti una mail di Gianfranco (Grieco ) che mi raccontava di essere in fase finale di scrittura del suo album solo “Affanno d’Artista”.
“Alberto…Sarà un disco che proseguirà il discorso del mio Ep “I’m cool “ che avevi apprezzato e mi piacerebbe che fosse tua la cover, poi ribadisco volevo fare un servizio fotografico, ti va?”
Quando lavoro sia per una major che per il mercato indipendente cerco di avere un rough mix per farmi un’idea di cosa sarà il disco.
Amo il committente lungimirante che mi lascia totale spazio d’azione :- Fai tu…proponimi delle immagini ed io sceglierò. Così è nata la copertina per i racconti di Almodovar ( Patty Diphusa e altre storie ) scelta direttamente dal regista attraverso tre mie proposte mediate da Einaudi.
In altri casi, quando il prodotto è musicale e nasce per essere inserito nel grande circuito, quando la musica è l’ultima cosa per importanza rischi l’incontro con improbabili figure che investite di potere aziendale sillabano ovvietà come se citassero i salmi della Bibbia”.
Sono quei prodotti che sostengono una logica aziendale, le musiche che devono vendere e rendere e per farlo devono piacere rispondendo a dei criteri che sono lontani anni luce da ciò che è “musica”. Immagina che ti vendano una cravatta mentre a te occorre un raccordo del lavandino….
Se un tempo potevi ingoiare il boccone e sopportare questa situazione perchè i dischi erano retribuiti decorosamente, oggi con il download sfrenato , la crisi della discografia e il crollo a livelli inaccettabili dei budget certe inferenze diventano insopportabili… come una zanzara chiusa con te in tenda in una notte d’estate.
La libertà ha un prezzo sempre più alto. Il sistema economico ha collassato. Dietro la facciata orchestrata da persuasori occulti ci sono le macerie.
Un mattino trovai una busta giallastra imbottita nella mia cassetta. Conteneva un cd masterizzato:
“Affanno d’artista” in versione ancora non definitiva.
Ecco le note di Johnny per la comprensione del disco:
Sappi che: Ciao Genova è naturalmente ispirata al G8 del 2001
Invisible Nme è dedicata al personaggio dei fumetti Pogo di Walt Kelly e alla sua famosissima frase.
Artist’s Shit è dedicata al quel gran genio di Piero Manzoni autore della merda d’artista…
Pasolini è per PPP lucido e tagliente come un rasoio e al suo grande film Salò. Uno dei miei 5 film preferiti.
Mr Marinetti & Me duettare in libertà con il maestro del fotturismo è il mio sogno da quando per la prima volta ho letto Il Bombardamento di Adrianopoli sul libro di antologia di prima media… L’unica poesia che mi ha davvero divertito e non parlava di sfighe o di donne angelicate e non trombate.
Gianfranco e il suo doppio Johnny avevano ragione.
Trovai omaggi a Piero Manzoni e la sua merda d’artista*** , a Pasolini e Marinetti.
Le parole stese come un fachiro su un letto di chiodi si risvegliano oscure , ironiche e taglienti mentre un elettronica fine 70 ( la triade di Bowie Eno +++) e ricordi più recenti degli Underworld trascorrono di traccia in traccia.
Ma la sorpresa è la richiesta per la cover.
Vorrei che facessi la foto di un pelo pubico….come vuoi tu…
I Beatles hanno fatto l’album bianco, Warhol con i velvet per l’album di debutto ci ha messo la banana e poi con gli stones di Sticky fingers la patta dei jeans con la cerniera…
noi …. arriviamo subito al dunque…;)
Per me che ho fotografato quasi ogni genere di essere umano era giunta una sfida, quella di toccare l’ intimo , il maschile per mostrare un pelo del pube.
Aggiungo da FOTOGRAFO che in genere rifiuto i lavori di STILL LIFE
La prima questione che mi posi riguardò la scelta della luce, la luce ha una sua retorica. Ripensai ai tagli di Fontana e alla pulizia di Kosuth.
Johnny immaginava ombre lunghe, ma mi disse di sentirmi libero in tutto ed io preferii la luce della finestra, quella della casa sull’Appennino.
Poggiai il pelo su un cartoncino bianco e lo osservai per 5 lunghi minuti. Feci un solo scatto. Non ci possono essere due/tre possibilità .
Ho lavorato come un orientale, dimenticando il mio nome e le cose che sono uso raccontare.
Il bianco all’esterno, in copertina e il nero all’interno, nel booklet.
In fondo racconto le due anime di Grieco l’esterno è Gianfranco, mentre l’interno è Johnny.
Non c’è schizofrenia in questo ma la dialettica del perfetto equilibrio.
I ritratti sono stati realizzati una domenica piovosa a Genova, nel mio improvvisato studio.
Gianfranco ha poi impaginato, scelto i font e curato l’intera parte grafica del suo prodotto.
Questa è la storia della copertina col pelo pubico.
***
Il 12 agosto 1961, in occasione di una mostra alla Galleria Pescetto di Albisola Marina, Piero Manzoni presenta per la prima volta in pubblico le scatolette di Merda d’Artista (“contenuto netto gr.30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961”). Il prezzo fissato dall’artista per le novanta scatolette (rigorosamente numerate) corrispondeva al valore corrente dell’oro.
+++ Tra il 1977 e 1979 David Bowie compone la famosa triade berlinese Low, Heroes e Lodger, album realizzati in parte o interamente a Berlino, frutto della collaborazione con Brian Eno e fortemente influenzati dalle contaminazioni elettroniche dei gruppi tedeschi Kraftwerk e Tangerine Dream.
Realizzata con: CANON MARK II
Pellicola: //
Anno: 2009
Luogo: Appennino Toscoemiliano
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