Bambini a Saddam city
Baghdad
Settembre 1993
Nel 1993 cambiai tantissime cose della mia vita. Vissi a Parigi, feci nascere lì i miei Angeli, conobbi l’assistente di Wim Wenders,iniziai a ritrarre registi e attori famosi e partii persino per una “missione di Pace” a Baghdad.
Piccolo momento di ristoro nel deserto roccioso di notte….nonostante il clima l’energia non mi mancava
Trovai una città che era stata bombardata, gente impaurita dal regime del loro dittatore e come mio uso mi misi ( con due guardie attaccate per controllare ogni mio movimento…perchè un fotografo può essere “pericoloso” mostrando ciò che non và mostrato) a ritrarre la gente che voleva continuare a vivere. Lo feci come sempre in pellicola e in bn. Mi tenevò sù bevendo tantissimo arak (in arabo: عرق) e fumavo 2 pacchetti di Marlboro al giorno. Oggi sarebbe tutto molto diverso ma allora vivevo con ” i cattivi maestri nel cuore” a bagnomaria in una dimensione che era troppo “rock” per uno che non calca i palchi.
Strinsi amicizia con molte persone in quei 21 giorni. Il mio cuore s’aprì alla vista dei bambini. Erano felici, sorridevano….eppure vivevano in uno stato d’indigenza terribile. Con 20.000 lire nostre una famiglia di 4 persone viveva un mese.
La foto che pubblico è curiosa e vi spiego perchè. Ero a bere un the a casa della mamma di Moussa, un bimbo che verrà ospedalizzato pochi mesi dopo in Italia per cure speciali ( a causa di un bombardamento chirurgico made in USA aveva sviluppato un tumore agli occhi…questo è ciò che ricordo…ma sappiatelo non sono un medico). Da fuori provenivano grida di felicità e strilli in una lingua che non conoscevo. Le due guardie avevano chiuso un portone lasciando fuori tanti bimbi accorsi curiosi per vedere quell’uomo “buffo” ( ovvero il sottoscritto). Il fatto di avere 3 orecchini li faceva rider da pazzi….perchè lì…non usava. Ricordo che mi dissero…quando in un malfermo inglese domandai cosa era quel baccano che erano solo dei bimbi curiosi…che non dovevano disturbarmi.
In realtà ciò che mi disturba e ben altro…e un giorno scrivertò sul mio blog un post a riguardo. Armai l’otturatore…feci una valutazione della luce fuori…mentre innanzi avevo solo un portone scuro e chiuso. Poi dissi che volevo uscire a guardarli…che non mi davano fastidio ( semmai i due controllori/scorta erano per me un peso….ma li lasciavo fare per evitare la fine di un collega inglese, un reporter preso e sbattuto immediatamente al confino).
Allo schiudersi del portone il mio cuore cominciò a battere….feci tre scatti (questo di copertina è l’ultimo) andando loro incontro.
Poi mi lasciai toccare i capelli, la tracolla della macchina…incontrai i loro sguardi carichi di gioia e di riso….e capii ciò che già sapevo….i bambini sono capaci di adattarsi a tutto…e per loro il mondo è sempre bello e degno d’esser vissuto pienamente. Un giorno Cristo disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro» (Luca 18:16). Secondo questa frase il regno di Dio appartiene a coloro che assomigliano ai piccoli fanciulli. Amo e rispetto tutte le forme di spiritualità ma non nascondo di essermi formato sui VANGELI e di credere in Dio, che vi piaccia o meno…è così!
Oggi che “il bambino Alberto” è un pò triste ….sono andato a cercare questa “fotografia” perchè è un’immagine che “INSEGNA”….a me in primis…e forse…anche a quacuno che la incontrerà se saprà scavalcare l’allarme meteo, le partite,il concetto di petaloso,il morto del giorno, e il solito tripudio di carni esposte sul social network!
Nel deserto 1993…..il peggior commento per questa foto fù…. Sembri DJ Francesco!
Rientro da Baghdad (non rammento chi abbia scattato ma direi che l’opzione “metter a fuoco un qualsiasi punto” è stata bellamente ignorata!
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1993
Luogo: Baghdad
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