mitografia del quotidiano, Ritratti
Prassi d’allontanamento
Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.
(Mahatma Gandhi)
Vedo, leggo, ascolto violenza … troppa e declinata in ogni modo …sparsa a piene mani come fosse semenza lanciata da un contadino in ogni nostra giornata qui in terra. Violenza che trabocca dalle notizie, che sgorga (come polla dal suolo) dalle labbra di una ragazza che attraversa la strada, violenza sull’autobus dall’uomo elegante che contrariato da una pensionata che gli chiede di chiudere il finestrino per la corrente si trasfigura e le urla:- “….stai zitta vecchia, sei un’altra stracciacazzi come mia madre che vuol mettere sempre parola su tutto…ti do uno schiaffo e ti rompo quegli occhiali ….se non la pianti ”
Ogni tipo di violenza è il risultato del fatto che le persone inducono se stesse a credere che il loro dolore deriva dagli altri e che, di conseguenza, essi meritano di essere puniti.
(Marshall Rosenberg)
…sono cose che addolorano, irritano, talvolta mi mandano il sangue al cervello ma …sono soprattutto lo specchio del disagio che l’uomo ha a 360 gradi e del degrado verso il quale precipitiamo giorno dopo giorno.
La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo. L’odio moltiplica l’odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione.
(Martin Luther King)
Un’accentuata percezione dell’esterno m’induce prassi d’allontanamento.
Ritorno allora con il ricordo a un pomeriggio estivo con Margherita per le sue “nuove foto”…a distanza di due anni dalle precedenti.
…Il sole estivo… la mia rosa canina … l’aria dell’appennino…l’affetto dell’Albert da sedici anni!
Nb Margherita, ne ho scritto spesso, è figlia della mia più “antica amica”… le scatto fotografie dall’età di sei mesi…e normalmente mi chiama : l’Albert
2003/4….credo…
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