Angeli, Arte, mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche, Riposizionare Fotografia
PIU INVECCHIO E PIU LE PERSONE CHE HO CONOSCIUTO NON CI SONO PIU’
Il pensiero condiviso con il testo di Erri De Luca mi vede in quella posizione “da sempre”.
Ora sto invecchiando, è un dato di fatto ma il mio dedicarmi in modo totale alla fotografia è legato al trauma “del distacco inteso come abbandono” che vissi in modo acerbo durante una vacanza lontano dai miei genitori a Fermo all’età di sei/sette anni.
Con la fotografia, stringo l’Altro a me, nell’ altro trovo la persona, il paesaggio, gli animali.
Oggi a Savona andrò a ricordare Marco ( Marras Casu).
Oggi sarebbe stato il compleanno di Daniela ( Biava).
Per lei quindi un mio pensiero tuffandomi in quel passato di cui dice lo scrittore…
Daniela aveva interpretato uno dei miei Angeli, vestita da uomo, nel cantiere di QUARTO ALTO dove il cemento copriva le fasce.
In quel quartiere dove tutte le strade portano i nomi dei fiori che lì un tempo vivevano ( Via degli Iris, via dei ciclamini etc) .
Un giorno con Daniela decidemmo che delle cavigliere con i sonagli avrebbero potuto “suonare una dolce musica ” nel momento dell’ASCESI VERSO IL CIELO.
Stavamo ripensando tempo dopo a quei piedi dell’ Angelo che staccavano dal suolo…
Se chiudo gli occhi posso ancora sentire suonare una dolce musica .
Leave a reply