Riflessioni fotografiche
Oltre
OLTRE
La mia passione sarebbe stata quella di occuparmi di Anime, dei loro arcani, di
tutto ciò che sta oltre il velo del mondo che per convenzione definiremo “ la
terra del non visibile”.
L’unico strumento che realmente conosco e pratico è la fotografia, di questa mi
servo per avvicinare quel mistero.
Spesso durante sedute di ritratto mi avvicinavo per quanto mi era concesso
dalla distanza focale dell’ottica, mi approssimavo puntando sull’occhio del
soggetto fotografato.
Tranquillizzavo sempre chi avevo innanzi con un espressione candida :- …scusa desidero fare un dettaglio del
volto a metà, e vorrei che il focus fosse sull’occhio.
Nessuna malizia da maschio in battuta di caccia ma il desiderio di
avvicinarmi il più possibile all’organo che “vede”, quasi fosse un pozzo nel
quale specchiare durante la notte il riflesso della luna o nel giorno uno
spicchio di cielo.
L’occhio in fondo riflette ciò che l’uomo sta guardando e quando il soggetto si
perde in volute di pensiero il suo sguardo finalmente abbandona un oggetto
fisico trapassando persone, luoghi e oggetti per andare ancora “oltre”.
In quel momento si gioca la mia partita.
Di questo vorrei tanto che si dicesse un
giorno circa il mio fotografare, non se riuscivo bene o male a fare la mia
declinazione poetica, vorrei che si dicesse che provavo ad avvicinare lo
sguardo che va “oltre le cose”, e sia ben chiaro, umilmente ho detto “provavo
ad avvicinare”
NB: per fare ciò che mi sono proposto occorre una vita lunga, l ‘immagine che mostro è di pochi anni fa e non risolve la questione, è solo uno dei miei tentativi. Non sono quasi mai soddisfatto di ciò che faccio ma del resto sono un essere in cammino.
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