A mia Madre
NON SEMPRE
Non sempre le foto che si scattano sono fatte per esser mostrate agli altri
Lo smartphone ci ha abituati creare note, appunti senza pretese d’autore, foto che sono semplici ricordi personali.
Vent’anni fa, il 17 ottobre 2002 a mezzogiorno con una digitalina compatta scattai una foto dei miei genitori
sorridenti in cucina.
Oggi quest’immagine mi intenerisce e oggi prende un altro valore perché uno dei due soggetti, mia madre non è
più qui.
Va bene l’assunto ingiustamente attribuito a S Agostino in realtà parte di un’omelia del pastore anglicano Henry
Scott Holland che recita così
“La morte non è niente. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era. “
Il problema è che a noi miseri umani viene a mancare IL CORPO, I SUOI SUONI, COLORI E PROFUMI e qui uso
le vere parole di Sant’Agostino nella sua lettera, la 263 a Sapida
Tuo fratello, cara figliuola, dorme nel corpo ma vive nello spirito; forse che uno che dorme non si
ridesterà mai più? Dio, che ha accolto il suo spirito, gli restituirà il corpo che gli ha tolto non già
perché andasse perduto ma perché è rinviato il tempo in cui gli sarà restituito. Non v’è quindi
alcuna ragione d’affliggersi a lungo, ma piuttosto di rallegrarsi senza fine, dal momento che non
perderai nemmeno la parte mortale di tuo fratello, che ora giace sotterra; quel corpo con cui ti si
presentava, con cui ti rivolgeva la parola e conversava con te, con cui egli somministrava la voce
tanto nota ai tuoi orecchi, quanto lo era la fisionomia che offriva ai tuoi occhi; sicché ovunque
risonasse, solevi riconoscerlo anche senza vederlo. È appunto la privazione di queste cose per i
sensi dei viventi la causa per cui ci rattrista l’assenza dei morti. Ma nemmeno i corpi verranno a
mancarci per sempre, dato che non andrà perduto neppure un capello della testa e i corpi,
sepolti per un certo tempo, verranno ripresi in modo che non saranno mai più sepolti, ma
saranno trasfigurati e resi immutabili …
Nonostante il conforto di sì tanta scrittura o della fede sento quel vuoto da figlio, quel vuoto che mio padre avverte
dopo tanti anni di vita assieme.
Ho scelto quindi di restare accanto a mio Padre che mantiene la sua autonomia sia fisica che di pensiero.
Mi fa piacere occuparmi un poco di lui, rifargli il letto, cucinare qualcosa , lavare piatti , pentole, pavimenti. Fare
lavatrici e stargli accanto creandogli attorno del movimento.
Desiderava il risotto con i funghi e l’ho preparato.
Ha commentato così : – era “buonissimo”, solo che in cucina fai un sacco di rumore, tua madre invece era così silenziosa….
Nell’espressione ERA SILENZIOSA c’è tanto…c’è LA PREFERENZA o se preferite L’AMORE per lei.
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