mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche
NEL MENTRE // IL SABATO DELL’ ANGELO
Quel sabato era stato scelto per fare l’ Angelo con Francesca e Daniele. Scattavo come sempre con l’Hasselblad quindi nel formato 6 x 6 ma avevo con me anche la Contax Rts con un rullo iniziato.
Alla fine della seduta, quasi per gioco, feci alcuni ritratti a mio modo sfruttando ciò che il momento poteva offrirmi, una ragazza, la luce del pomeriggio d’autunno e l’automobile con la quale avevamo raggiunto il luogo prescelto.
Mai come in questo anno ho sentito la mancanza di poter ritrarre delle persone gestendo il punto di visuale e la distanza tra me e il soggetto fotografato.
Il ritratto è stato il primo genere fotografico col quale mi sono cimentato, il primo amore.
Pochissimo tempo dopo ci ritrovammo nuovamente divisi gli uni dagli altri, con la paura di ammalarci e nel mio caso con l’aggravante di non poter ritrarre nessuno.
Invecchiare dovrebbe in genere offrire maggior consapevolezza delle cose assieme all’esperienza di vita, dovrebbe insegnarci a conoscere meglio noi stessi.
La vita è quella scuola che mi ha rimandato a Settembre moltissime volte.
Vivo con la nostalgia di tutto, con lo strappo degli addii che a volte sono solo un arrivederci , con la speranza sconfessata dalle dinamiche della vita che tutte le persone che amo siano eterne e sempre al mio fianco.
Sapevo che avrei sofferto nel non poter fotografare un volto per lungo tempo e così attesi 39 giorni prima di sviluppare i ritratti contenuti in quel rullino.
Foto di Daniele Torriglia mentre scatto il ritratto n.4
One Comment
Diego
Se è vero come Cocteau disse che “il cinema è la morte al lavoro”, la fotografia potrebbe essere considerata il tentativo di fermare, per un attimo, questo incessante lavorio: concede forse la dolce illusione dell’immutabile, anche se pure le fotografie come spesso hai documentato, con il tempo cambiano, si disgregano, diventano altra cosa.
Io lo capisco benissimo questo desiderio di voler fermarsi un attimo. È l’unico modo per riuscire a capire qualcosa.