Riflessioni fotografiche
Mille difetti
Questa fotografia ha 33 anni. Quando la stampai, poco tempo dopo la misi da parte perché non mi piaceva. Mi dannai per come avevo fatto il fuoco. La considerai una foto sbagliata.
Quando la gente guarda un quadro che raffigura un soggetto umano, ad esempio un ritratto di qualcuno raramente esclamerà :- non c’è più…è morto!
Con la fotografia, solo con Lei, questo accade.
Mariot è morta da parecchi anni ormai e io non l’ho mai più fotografata pur frequentandola quando andavo al paese.
Questa sera non ho voglia d’uscire, non ho voglia di veder nessuno, ho iniziato la giornata salutando un amico che è morto quindi scriverò anche di questo.
I ricordi tenuti a mente sono quelle fotografie che non mostro ma che contengo. I ricordi tenuti a mente diverranno fotografie quando incontrerò quella congiunzione di fattori che mi farà riconoscere in una banale passeggiata, in un incontro ciò che già avevo dentro di me.
Riguardando questa vecchia foto penso di esser stato un po’ severo con me stesso. Era necessario da ragazzi farsi una bella autocritica per evitare figuracce.
Oggi tutto funziona esattamente al contrario.
Troppi umani postano i loro pensierini digitali in bella copia, il fuoco è un po’ ovunque, i colori sono carini e magari la confezione/composizione porta in dono uno straccio di frasetta rubata a una canzone o a qualche autore trovato negli aforismi .
I bianchi e neri sono spesso anemici, sono bianchi e grigi, in altri casi si sente che qualcuno ha trafficato troppo sul canale dei rossi generando sulla pelle le macchie della vecchiaia con vibrante anticipo.
Allora riguardo questa stampa che aveva mille difetti, stampa a mano, fatta da me a ventiquattro anni e ci ritrovo al di là della morte del soggetto tanta vita vera, quelle sbavature e soprattutto quei neri che oggi sono proprio scomparsi.
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