Varie
Miccia corta // Avviso ai giovani fotografi
Ieri a lezione, ho ribadito alcuni concetti, per altro ben espressi in modo semplice da questo manualetto di Andreas Feininger edito nel maggio 1962 da Garzanti.
Negli anni 60 non c’erano certe scuole per formarsi alla fotografia e si ricorreva ai manuali, Feininger (de gustibus) era un classico.
La prima cosa non è aprirsi un account con miliardi di foto zeppe di Watermark ma guardare i grandi autori per capire la sintassi fotografica, il senso della narrazione, la sintesi e in certi casi le istanze concettuali ( mi tornano a mente le verifiche di Mulas http://www.parol.it/articles/verifiche.htm#4 un certo Ghirri e Franco Vaccari di Fotografia e inconscio tecnologico).
La fotografia oggi è in un grande momento di passaggio, il digitale impera e illude, un momento fertile e incerto al contempo. Leggetevi “Dopo la fotografia” di Fred Ritchin Piccola biblioteca Einaudi.
Molti giovani autori si rivolgono verso la moda e il glamour convinti che possa dar loro maggior visibilità, notorietà e forse in futuro denaro. Il sistema della Moda è però in grande crisi da un buon decennio, le modelle archetipo che hanno imperversato nei 70/80/90 sono scomparse…oggi è pieno per ciò che vedo di cose derivative davanti e dietro l’ottica.
Personalmente mi è bastato fare l’assistente a Milano nel 1984 per capire che mi interessava tutt’altro…e quelli pensate erano gli anni d’oro!
Non basta quindi farsi quattro vodkatini e scivolar per terra scattando per creare alla Michael Ackerman, toccare i canali del rosso e 14 livelli per fare Mario Giacomelli che ha usato in una vita un solo apparecchio con due ottiche, scimmiottare la freddezza delle immagini di Vice per essere trendy … usare un banco ottico con pellicole a colori per aver statuto e attenzione.
Studio e dedizione al 100% Vs Visibilità web.
La prima è perdente.
Le immagini parlano ma troppe volte balbettano.
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