mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche
Logomachia
1994
….parlare significa non essere soli ( se siete qui…sostituite parlare con scrivere). Parlare presuppone il dialogo, un’interazione , ci dilatiamo verso l’Altro nella speranza che altri esseri possano condividere i nostri sentimenti ( se siete qui avrete per certo scritto e sarete stati talvolta apprezzati, più spesso criticati, talvolta fortemente insultati).
Siamo i creatori delle parole che utilizziamo e queste finiranno per governare le nostre vite indirizzandole alla verità o all’errore ( se siete qui saprete benissimo che coloro verso i quali ci dilatiamo amano farci sentire sempre più spesso “in errore”…raramente vicini alla verità).
…..tra una bomba e l’altra, tra un conflitto e un atto di terrorismo …ci siamo accorti quale è la disputa, la tenzone, la battaglia che ognuno di noi finisce volente o nolente a combattere?
LA LOGOMACHIA***
1996
Sino dalla sua comparsa, la nostra specie si è ibridata con gli strumenti che costruisce: in realtà l’ homo sapiens è sempre stato homo techno-logicus, simbionte di uomo e tecnologia in perpetua trasmutazione. Parte dell’umanità sembra destinata a una profonda trasformazione culturale, epistemologica e perfino fisiologica.
Ogni giorno tra di noi, si parla di meno…e si scrive di più.
Vedo il futuro della nuova “specie” avrà OCCHI ENORMI e DITA SOTTILI per schiacciare tutti i tasti di tutte le tastiere dell’universo…. ma perderà LA PAROLA.
La bocca è destinata per obsolescenza a divenire un buco chiuso come l’ombelico…
….persino meno importante del “buco del culo”!
1992 La donna con la merda in mano
***logomachia
[lo-go-ma-chì-a] s.f. lett. Disputa che verte sull’attribuzione di significati diversi alle parole; estens. discussione inconcludente
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