Didattica, Riposizionare Fotografia
Lo spazio che parla e la gente che ascolta
“Quando parla lo spazio” ieri all’ex Ospedale psichiatrico di Quarto nell’ambito del Festival della Scienza gli interventi di Natale Calderaro Amedeo Gagliardi Sylviane Sapir, Alberto Terrile Sara Alicata
Ho un attitudine all’ascolto e all’interazione dalla nascita.
Ho portato questa qualità in dote al mio fare fotografia. Amo e pratico la fotografia che comporta “relazione”.
Ovunque io sia a fotografare, al di là dello scoglio di una lingua so che non si pongono limiti al linguaggio del corpo e del volto.
Comunichiamo con le parole, ma anche con lo sguardo , con i muscoli mimici facciali.
Viviamo in un epoca in cui non si pratica l’ascolto e ancor meno la relazione intesa come scambio d’opinioni, se questa sussiste,
facilmente vestirà i panni dello scontro d’opposte fazioni di pensiero.
Viviamo in un epoca di cui ho profonda vergogna .
Oggi il vero problema della comunicazione è che non ascoltiamo per capire ma per rispondere, per offendere.
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