Varie
L’ironia della vita
Per me il soggetto di una fotografia è sempre più importante della fotografia. E più complicato. La stampa è per me importante, ma non è una cosa sacra. Penso che la foto è importante per ciò che rappresenta. Voglio dire che deve essere una foto che rappresenta qualche cosa. E ciò che essa rappresenta è più importante di ciò che essa è. (D. Arbus)
A Novembre a Parigi mi sono commosso guardando la retrospettiva di Diane Arbus. Arrivato alla fine del percorso, di fronte ad un ‘istantanea che ritraeva l’artista, accompagnata da un testo che diceva che pochi mesi prima di suicidarsi stava iniziando un nuovo lavoro e continuava i suoi corsi con i quali pagava le rate del suo ultimo apparecchio ho pianto. Se vivi la creatività perché è qualcosa con cui sei nato e cresciuto, quel dono d’amore che ti accompagna sempre e del quale più volte ti sei chiesto l’origine non puoi non provare empatia con quelle figure che senti affini intimamente e non stilisticamente Qui non si tratta di fama,si raccontano le storie di coloro, grandi e piccoli che percorrono una strada che la contemporaneità non comprende nell’attimo in cui questi “fari “la indicano. Diane Arbus e morta prima di vedersi compresa e riconosciuta, Herman Hesse ha vissuto gli ultimi anni in malattia e povertà e oggi è un classico sugli scaffali di ogni biblioteca del mondo.
L’ironia della vita è che spesso ci sono dei contemporanei di queste figure, amici come allievi che riescono a comprendere nell’ hic et nunc la reale portata di certe innovazioni linguistiche ma non hanno il potere e la forza economica per sostenere questi artisti che è ingiusto definire incompresi.
Diane Arbus alla Rhode Island School of Design, di Stephen Frank, 1970
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