Varie
L'estate incantata
“La marea gialla – essenza di un mese bellissimo – veniva versata nella macina e usciva dal becco di sotto per essere travasata nei recipienti di terracotta, fatta fermentare e racchiusa nelle bottiglie lavate per l’occasione. Poi veniva sistemata in file ordinate, dorate, negli scaffali bui della cantina.
Vino di dente di leone.
Parole che significavano estate. Il vino era l’estate catturata e messa in bottiglia.
E adesso che Douglas sapeva di essere veramente vivo e si muoveva tra le cose del mondo per vederle e toccarle tutte, pareva appropriato che un po’ di quella nuova coscienza, di quel giorno di vendemmia così speciale, venisse conservato e tappato in cantina, per essere aperto magari in gennaio, durante una nevicata, quando il sole fosse dimenticato da settimane …
E là, fila su fila, col delicato splendore dei fiori che sbocciano di primo mattino, con la luce di giugno che brilla sotto uno strato di polvere, avrebbe ritrovato il vino di dente di leone.
Guardalo attraverso quel vino il giorno di inverno e la neve si scioglierà sull’erba e gli alberi saranno ripopolati di uccelli, e foglie e fiori si apriranno di nuovo come un continente di farfalle che volano nel vento ….”
Da “L’Estate incantata” di Ray Bradbury – Oscar Mondadori
L’erba sussurrava sotto il suo corpo. Douglas abbassò il braccio sentendo il solletico dell’erba sulla pelle e più lontano le dita dei piedi si flettevano nelle scarpe. Il vento soffiava intorno alle orecchie che parevano diventate conchiglie.
I fiori erano soli, chiazze di cielo cadute in mezzo ai boschi. Gli uccelli scattavano come sassi lanciati nel vasto stagno rovesciato del cielo. Gli insetti volavano con chiarezza elettrica
Sono vivo sul serio, pensò. Non l’ho mai saputo prima e se l’ho saputo l’ho dimenticato.
Pensaci! Hai dodici anni e te ne accorgi solo adesso……
L’Estate incantata (Dandelion Wine) di Ray Bradbury è stato pubblicato per la prima volta nel 1957.
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“L’estate incantata” è un libro (fuori catalogo) che Ermanno Bartoli mi ha regalato a Reggio nell’Emilia prima di rientrare a Genova. Bellissimo testo composto di ricordi, tessuto da una scrittura evocativa , ricca di colori e profumi .
Dobbiamo credere nell’incanto come negli stupori che ci formarono quando sporgendoci da una culla spalancavamo gli occhi su un mondo da divorare on voracia perchè sconosciuto e nuovo.
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