Varie
Le rondini sotto il portico
Quando ero piccolo, mia nonna Elvezia voleva che facessi il riposino di pomeriggio nella casa vicino alla vigna di Settime d’Asti .
Io non avevo mai sonno e la voglia di giocare era sempre più forte. Restavo pertanto immobile per non contrariare la nonna e trascorrevo il tempo a guardare la luce del sole estivo trapassare le imposte di legno verdi, la ruggine sulla testata del vecchio letto di ferro, la toeletta poco distante dalla finestra.
Ho rivisto quella stanza molti anni dopo, alla morte della nonna. La casa era stata venduta e dovevamo sbarazzarci dei mobili vecchi per lasciarla libera. Il giardino era pieno d’erbacce, il ricordo del nocciolo di fronte alla cucina, la bicicletta azzurra della olmo, la vigna erano come piccole cartoline che l’infanzia aveva spedito.
Nell’interminabile ora di veglia per quel sonnellino mai fatto potevo sentire le rondini sotto il portico. Lì le vidi per la prima volta spalancare il becco e gridare per la fame in attesa che la madre le imbeccasse. Per un bambino gli spettacoli che la natura e il mondo animale offrono sono quanto di più istruttivo possa esserci , ravvivano lo stupore per l’infinita perfezione del mondo rendono più buoni e ci fanno capire che c’è un ordine cosmico del quale siamo parte.
Poi un bel giorno, ero ormai un uomo di mezza età scopersi che gli uccelli non potendo sedurre col seno o con le cosce come fanno gli esseri umani, stimolano sessualmente il proprio partner spalancando il becco mostrando le loro colorate cavità.
La boscaiola è di color rosso acceso, giallo vivo il marangone dal ciuffo, rosso arancio il gabbiano tridattilo, verde smeraldo l’uccello del paradiso.
3 Comments
Enzo
I tuoi “amarcord” ha sempre il potere di smuovermi qualcosa dentro, forse perchè anch’io sono un “uomo di mezza età”, ma a differenza di te non ho ancora imparato ad affacciarmi ai miei ricordi più intimi e innocenti con la stessa lucidità e, forse, tenero disincanto…
albertoterrile
La scorsa settimana a Reggio Emilia nel portico del B&B dove alloggiavo ho visto queste rondini che mi hanno riportato indietro nel tempo. Ho imparato a trascrivere tutto…e corredarlo di foto che spesso, come in questo caso sono una semplice illustrazione del pensiero/ricordo che s’è innescato.Ho imparato a fregarmene del “tocco del maestro”…non sempre si fa la foto epocale…anzi…mediamente si fa esercizio…il mio blog è un diario che ospita i miei pensieri,le rabbie,le foto più specificatamente artistiche, quelle di viaggio…i ricordi degli amici…a volte mi sono pentito di cose che ho scritto,più di cose che invece ho fatto nella vita….ma ormai erano lì…non le ho cancellate. Ho scelto la verità e questa è anche nelle incertezze,negli egoismi/incomprensioni per l’altro etc. Il neuropsichiatra che per tre mesi mi ha seguito per un orrido esaurmento sotto Natale dopo tre mesi mi ha detto:-Veda…se lei non scrivesse e fotografasse a quel modo ora le farei una terapia di mantenimento con un equilibratore dell’umore…ma la rovinerei…come uomo starebbe meglio…più tranquillo,meno agitato,meno depresso…ma le creerei un livello di stabilità che nuocerebbe alla sua espressività. L’ho ringraziato. Certo…non esser troppo in bolla ( penso alle depressioni e malinconie) fa male…però in fondo almeno ho la valvola di sfogo…la catarsi del processo artistico….c’è chi non ha questa fortuna per cui…anche in giornate come oggi…con quella lacrima a bordo della congiuntiva per il ricordo di un tempo andato…di stupori che vengono meno…di persone scomparse…va bene. Poi chiudi gli occhi, respiri e torni in quella stanza a vedere e pensare,dimentichi il corpo, l’età,gli affanni del mondo in crisi..il sangue nelle strade del mondo,riascolti la nonna che ti chiama…senti il profumo col quale mio nonno profumava il fazzoletto,lo rivedi bello con i capelli bianchi come la neve, il volto di Joseph Cotten…e ascolti le rondini….rivivi il te bambino che sognava un mondo perfetto, irreale,così distante da quello che è l’OGGI.
rita
sono colei che ospita il nido delle rondini….e con loro ha avuto la fortuna di ospitare anche chi riesce a cogliere la bellezza che ai più….sfugge!
Grazie Alberto per aiutarci a capire che le cose più belle sono quelle che la natura, nonostante tutto…. continua a regalarci!
Rita