mitografia del quotidiano
Le mie estati
Finita la scuola, mio Papà portava me e mia sorella in Emilia con la nonna Alberta. Trascorrevo ai Guaiumi tre mesi, Giugno , Luglio e Agosto. Mia madre a luglio era solita raggiungerci mentre mio Padre saliva d’ Agosto.
Era davvero un altro tempo per noi bambini che non potevamo aver consapevolezza di quei problemi che assillavano i grandi: il mutuo della casa, l’assicurazione che scadrà, l’esito dell’ecografia del nonno, la crisi del petrolio e le domeniche d’austerity.
Il nostro mondo ruotava attorno alla radio della nonna che dal davanzale della cucina trasmetteva musica leggera. Le giornate erano scandite dai giochi all’aria aperta, dalle merende e dai compiti delle vacanze. Una delle cose che mi accomunavano agli altri era il cercare di evitare i compiti delle vacanze, mentre mi distinguevo per una sfrenata fantasia e il dono di far ridere gli altri con buffe storielle.
Era davvero un altro tempo per noi bambini che non avevamo internet.
Eravamo liberi di giocare all’aria aperta brandendo in mano spade di legno costruite con due legni. Tutto ciò che inventavamo attingeva all’ immaginario e all’inconscio come fosse il tesoro nascosto in una vecchia soffitta, o sepolto all’ombra di un castagno.
Con le briciole di pane strette in pugno davamo da mangiare agli uccellini nella speranza di poterli vedere più da vicino.
Le estati erano un viavai di parenti, zie e cugini da ogni parte. Erano cocomeri tagliati a metà che venivano abbracciati gridando :- Mioooooo
Miooooooooo disse il bambino….
Miooooooooo disse la sua mamma…
Con i fiori creavamo ghirlande e corone, pisciavamo all’aria aperta dietro gli alberi sui quali avevamo costruito una capanna, alternavamo il gioco del nascondino a terribili battaglie con gli sputi.
Estate 2017
Mi verso un altro bicchiere d’acqua seduto al tavolaccio, mia nonna Alberta aveva sempre pronte delle bottiglie (acqua e vino) da offrire a chi veniva a falciare l’erba.
Estate 2017
Alzo lo sguardo al cielo e accompagnato da un live sospiro le sorrido.
Era davvero un altro tempo per noi bambini che gridavamo di gioia perché era estate.
Oggi il silenzio è riuscito ad accerchiarmi, oggi ha vinto lui !
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