Varie
Laura mi ha chiesto…. Genova
Ieri sera, un’amica architetta mi ha chiesto un piccolo testo per una cosa che andrà a realizzare. “Vedi Alberto, un frammento su Genova a modo tuo non con le consuete modalità…” che poi sono in effetti “romantiche , oleografiche e piaciose” .Personalmente amo la città ma la vivo “anche” nelle zone meno appariscenti e spesso più degradate…e il degrado non è solo nei vicoli ma nelle periferie. Le periferie di ogni città sono gli anelli di Urano in rappresentazione verista.
Ecco il testo… scritto di getto come sempre il mattino… assieme al caffè…se è una porcheria me ne accorgerò tra qualche ora…
Genova al di là delle facciate ripulite e delle piazze agghindate a festa per le campagne elettorali.
Genova “non solo la città cantata da Caproni e da De Andrè”, trasfigurata dal verso e redenta nella parola.
Genova città che si affaccia su un mare che non ha più lavoro. Cartolina sbiadita dal sole dell’indifferenza, da chi dice di amarla .
Saliscendi di vie dove i dialetti e l’italiano vengono sovrascritti dal cinese, dal sudamericano e dal magrebino.
Come New York d’estate, Genova ha le fragranze nei luoghi più antichi, di orina, d’immondizia e del dolore degli ultimi.
Genova di notte si fa sempre più violenta per pochi euro. Quanto basta per acquistare una dose, un orologio da mostrare o un telefono per chiamare il vicino e il lontano.
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