Arte
Lasciamolo dire a Lea Vergine…
Da una conversazione con Massimiliano Scuderi :
Mi sembra che lei parlò dell’Azionismo Viennese?
Si dell’Azionismo ma non solo: da Gina Pane e Gilbert and George fino ai più giovani… Gli artisti sono psicotici più che nevrotici, ma ciò che è più grave è il fatto che ci siano tanti critici d’arte che poi scrivono su queste follie, e scrivono delle loro follie che riferiscono a questo mondo già così disperato e autoreferente come quello degli artisti.
Questo mi piacerebbe approfondirlo con lei. Quindi per lei il mondo dell’arte è autoreferenziale?
Al novanta per cento. Tutti io, io, io… ad un certo punto, non ne può più. Non c’è nessuna attenzione all’altro, da Jacobello del Fiore in avanti.Personalmente detesto le POPSTAR DELL’ARTE e a lezione mi sono più volte espresso a riguardo ma….lasciamo nuovamente a lei ( Lea Vergine) la parola: Il sistema poi, mangia i suoi figli. Penso ai contemporanei più celebrati, ad Anish Kapoor, talento enorme rovinato dal cedere a ogni richiesta e da un presenzialismo agito e subito. O Damien Hirst che fa un gioco più cinico ma resta un epigono di Warhol».
Qualcuno le piacerà: cosa pensa di Maurizio Cattelan?
«È un artista intelligente con alcune opere bellissime, soprattutto nei primissimi tempi come lo scoiattolo suicida. Un acuto battutista, un vetrinista squisito ma via via sempre più vetrinista tanto che lui stesso ha annunciato l’addio alle scene. Il problema è che non ci sono colpi d’aquila ma solo personalità garbate e un esagerato numero di sedicenti artisti!
Una volta erano cento ora sono decine di migliaia e tutti sperano di diventare star, ricchi e famosi come i calciatori. Non funziona».
Ma sì che funziona. Diventano delle star, pensi a Marina Abramovic, che in quanto body artista dovrebbe esserle vicina.
«Io non l’ho neanche inserita nel mio libro (“Il corpo come linguaggio” Prearo 1974 poi Skira 2000, Ndr). La ritenevo un personaggio di seconda mano rispetto a una Gina Pane. E penso ancora che così sia nonostante la tremendità congenita così slava ma anche molto patologica e troppo narcisistica.
In fondo deve tanta celebrità alla morìa dei grandi body artists, perché l’uso che oggi lei fa del corpo è grottesco e poco attinente all’arte. Del resto ogni grande movimento crea degli epigoni e delle storture.
Lea Vergine e Enzo mari, compagni di vita.
Sono mancati a distanza di un giorno l’uno dall’altro in questo sempre più triste anno 2020
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