mitografia del quotidiano
LA NATURA DELLE COSE
Ho sempre dato una grande importanza alla natura perché sono stato educato ad amarla in modo semplice. Andare in campagna tre mesi l’anno fu la mia scuola. Resto però ignorante, conosco il nome di pochi fiori, il nome di pochi alberi, il nome di pochi volatili.
Questo non conoscere (i nomi) non mi impedisce però di amare quelle creature.
Amo come forse solo i bambini amano le cose, conoscendole in un’altra maniera, più con il cuore che con il cervello, più con l’esperienza sensibile che attraverso dotti trattati di filosofia, storia e scienza.
Quel fiore giallo mi accende, questo è il dato reale. Certo avessi la conoscenza di un botanico, di un giardiniere, di un monaco sarebbe diverso e mi sentirei forse più completo ma così non è.
Allo stesso modo ho provato ad amare le persone ma non è stato semplice anzi, alle volte, l’ho trovato veramente difficile. Questo probabilmente è accaduto anche a chi mi ha incontrato sul suo cammino.
A queste righe, sorta di pagina di diario intimo, affianco un’immagine in pellicola stampata la scorsa settimana. Ne postai una versione digitale tempo fa ma questa, mi è più cara perché facente parte di una serie di negativi che si danneggiarono. Sono riuscito però a stamparla ricorrendo alla mia cocciutaggine e agli anni di esperienza in camera oscura.
Una fotografia che con garbo racconta dell’eterno rapporto che intercorre tra la natura e gli esseri umani.
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