mitografia del quotidiano, Sulla fede
La grazia di un volto autunnale
Scriveva il poeta Walt Whitman : …gioventù piena di grazia, di vigore e di fascino, lo sai che la Vecchiaia può succedere a te con eguale grazia, vigore e fascino?
Le età dell’uomo hanno sempre preso a prestito delle immagini metaforiche come le stagioni e il poeta inglese John Donne nella sua Elegia IX scrisse:
“Nessuna bellezza di Primavera, nessuna bellezza estiva ha la grazia che ho visto in un volto autunnale “
Oggi l’uomo ha fatto fuori Dio, sentendosi in grado di creare, modellare e rimodellare se stesso. Oggi esiste un uomo a propria immagine e somiglianza e non più a immagine e somiglianza di Dio. Mi guardo attorno e cosa vedo?
Goffi e disperati tentativi di non ascoltare il proprio corpo nella speranza che risplenda e appaia forte e giovanile secondo i modelli del nostro tempo.
Essere “giovani” è il mito attuale in una corsa continua al restauro della tappezzeria. Quale è il timore? La vecchiaia pare divenga un peccato, una vergogna, porta con sè la paura di venire rottamati dal nuovo che avanza, un nuovo disordinato e confuso, un nuovo smarrito più dello sguardo di un vecchio lasciato solo.
Chi è stato giovane ricorda quanto quell’età non fosse spensierata come letterariamente dovrebbe o vorrebbe essere. Avete letto ad esempio “la vita davanti a sé di Romain Gary la storia di Momo il bambino didieci anni che interroga il vecchio cieco Hamil chiedendogli : si può vivere senza qualcuno da amare?” Momo non vive quella spensieratezza.
Concludo questa modesta paginetta di osservazioni con lafrase che Cicerone pone sulle labbra di Catone:
Anche se un Dio mi concedesse di tornare giovane o addirittura bambino,rifiuterei decisamente, perché non vorrei ricominciare tutto il percorso compiuto.
Buon cammino
Leave a reply