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LA FINE DI URSULA
Con Rossella Bianchi ottobre 2023
Prendo spunto da un testo di Rossella per ricordare…
LA FINE DI URSULA di Rossella Bianchi
Molti dei miei contatti mi chiedono che fine abbia fatto Ursula .
Ursula e’ quella che in un racconto su “Angeli dalle ali bagnate” , definisco : Ursula calciatore mancato.
Nel libro uscito nel 2016 parlo di una Ursula alla perenne ricerca di un affetto familiare che le veniva sempre negato , ma allo stesso tempo erano sempre pronti a sfruttarne le potenzialita’ economiche.
Gia’ allora la descrivevo come una trans incline alla demenza senile, ma in effetti la mia era solo una scherzosa ipotesi per il fatto che spesso seduta davanti al suo basso parlava da sola ed a voce alta. Intavolava discussioni con un antagonista fantasma che solo lei vedeva .
Verso la fine del decennio la sua situazione si era ancor piu’ complicata. Incapace di vivere da sola pretendeva una continua compagnia di qualcuno, chiunque fosse. Aveva conosciuto un clochard un po’ ritardato e se lo era portato in casa, ripulito, rivestito, fornito di cellulare e non le faceva mancare oltre che cibo e letto anche sigarette da fumare( del monopolio, intendiamoci.)
Ma il clochard dopo alcune settimane si era stufato di questa vita cosi’ monotamente normale e senza preavviso era scomparso. Ursula disperata lo aveva cercato in tutta la citta’ , nelle stazioni e nei luoghi dove di solito si ritrovano i clochard alla sera. Finalmente l’ aveva ritrovato sotto il ponte monumentale di via XX Settembre accovacciato a terra, disordinato, sporco e la barba incolta.
L’ aveva pregato di tornare e l’ aveva convinto , ma la convivenza dura poche settimane.
Il clochard e’ abituato a non avere orari , ne’ per dormire , per alzarsi e nemmeno per i pasti .
Lascia da Ursula anche la bicicletta che lei gli aveva acquistato per convincerlo a tornare, e scompare. Ursula sa adesso dove trovarlo ed infatti lo ritrova , sempre sotto il ponte monumentale , accovacciato nei suoi stracci a chiedere l’ elemosina ai passanti. Ma questa volta il clochard e’ irremovibile e non ritorna .
Ursula e’ disperata , chiede a tutte se possiamo tenerle compagnia alla notte , il momento in cui la solitudine ha un peso insopportabile.
Noi tutte abbiamo la nostra casa e la nostra vita, ma a forza di chiedere, la sua richiesta trova una risposta positiva .
C’ e’ una trans molto anziana che da molti anni non esercita piu’ , ma ha sempre sbarcato il lunario dedicandosi ad affari abbastanza redditizi. Ricettazione di merce rubata , strozzinaggio e poi traffico di cocaina ed eroina.
Risultato : l’ anziana trans ha trascorso gli ultimi 20 anni piu’ in carcere che in liberta’.
Tutti i proventi delle vendite polverizzati in poco tempo. La frequentazione di un ex pugile fallito e cocainomane , le fa perdere la testa, si innamora, cade nel vizio della droga ed e’ un rapido
” viale del tramonto” .
Fare la” badante” di Ursula diventa un affare redditizio.
Ursula nel frattempo e’ rapidamente peggiorata. La mia casuale previsione si e’ purtroppo avverata: Ursula ormai ha l’ Alzahimer , ma non intende assolutamente sottoporsi a cure.
L’ amica ormai diventatale assolutamente indispensabile comincia ad approfittarsi. Adesso lei si fa di crack e Ursula deve cedere al ricatto ogni qualvolta l’ amica ( diamole il nome di Teresa ) la mette di fronte al dilemma di ” o mi dai i soldi per la droga o me ne vado”.
Ursula adesso peggiora vistosamente settimana dopo settimana Non e’ neppure in grado di reagire anche quando le richieste di denaro diventano esorbitanti. Teresa ha anche tanti amici magrebini e centrafricani tutti come lei dediti al crack e la casa di Ursula diventa la fumeria di tutti i drogati della zona. Se Ursula accenna a una rimostranza viene regolarmente picchiata e buttata fuori in strada , anche di notte, per non impicciare con la sua presenza .
Poi Teresa scopre dove Ursula tiene i suoi risparmi di una vita: una cassaforte nascosta dietro una gigantografia di Padre Pio a cui Ursula e’ estremamente devota. Trovare la chiave ,dopo un bel sonnifero ad Ursula e’ un gioco da ragazzi.
Adesso non hanno piu’ nemmeno bisogno di pestarla per farsi dare il denaro , ne hanno in abbondanza . Noi vediamo e cominciamo a capire la piega drammatica che stanno prendendo gli eventi.Diciamo alla Ursula di controllare se nella cassaforte ci sono ancora i suoi risparmi , ma Ursula non trova piu’ la chiave.
Spesso Ursula ha vistosi graffi sul collo ed ematomi vari.
” Chi e’ stato?” Le chiediamo.
“” Non lo so, forse ho litigato con Roberto( il clochard) stanotte , ma non ricordo.
In effetti Roberto sono molti mesi che e’ sparito. Ursula difende i suoi aguzzini per timore che se ne vadano o veramente non ricorda chi la percuote?
Andiamo dalla polizia locale ed esponiamo i fatti. Loro vogliono una deposizione scritta sul tutto. Un grosso rischio che siamo costrette a correre. Nel ghetto abbiamo visto morire anche per molto meno trans che si erano messe di traverso a spacciatori e tossici.
A quel punto, rotto per rotto, ci rivolgiamo anche al centro antiviolenza, mostrando foto di Ursula con i graffi e gli ematomi, all’ assistente sociale ed alla polizia.
Tutti prendono nota ma nessuno fa niente a parte dei giovani responsabili agenti della polizia locale di zona che prendono a cuore la situazione.
Bloccano il conto in posta di Ursula e la sua pensione ( finiti i soldi della cassaforte la costringevano a prelievi giornalieri dalla posta). Un operatore sociale si incarica di seguirla( non e’ piu’ in grado di farsi la spesa, anche perche’ se si allontana 100 metri dal suo basso non trova la strada di ritorno) .
Poi la polizia locale decide di cacciare tutti i drogati compreso Teresa , dall’ appartamento , mette i sigilli alla porta ed Ursula viene accompagnata in una rsa sulla riviera.
Naturalmente le viene garantito che si tratta di una vacanza che le e’ stata offerta dai componenti del coro della Maddalena , dove lei quando era ancora lucida cantava abitualmente.
Siamo nel maggio 2021. Le assistenti sociali ci tengono informate sulla sua salute, ma ci pregano di non andare a trovarla , visto che spesso ha la smania di tornare a casa.
” Ho lasciato il mio dobberman a casa, devo andare a dargli da mangiare.”
Ma il dobberman e’ morto da due anni.
Poi arriva ottobre 2021 , l’ assistente sociale ad una nostra telefonata ci risponde che ormai e’ serena e non ricorda niente del passato.
” Presto vi chiamero’ per una visita, ormai non ci dovrebbero essere problemi.”
Infatti l’ assistente dopo due giorni ci chiama. Ma non per darci un appuntamento per la visita ma per dirci che Ursula e’ spirata .
Un aneurisma se l’ e’ portata via in pochi minuti.
E cosi’ fra lacrime e sensazione di colpa per non essere stati presenti con maggior solerzia, si chiude definitivamente la storia di URSULA CALCIATORE MANCATO.
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