Varie
La costruzione della sensibilità
Se di fronte alla gamba tarlata di un tavolino, riesco con un’immagine a farti sentire il lavoro dell’uomo che l’ha tornita, la passione per quel fare artigiano…ma anche il tempo trascorso che ha dato dimora a un tarlo che lento consuma quella gamba…”come il tempo trattiene con inesorabile dolcezza le nostre forze giorno per giorno…lasciandoci se saremo capaci di gioirne …il sorriso e lo stupore per l’alchemico continuo trasformarsi dell’esistenza” …Se io vedo e sento queste piccole cose…e le vedo attraverso il cuore, potrai comprendere quanto certe notizie ( che dicono del dolore o della malattia che trattano il disagio, la sofferenza e l’inadeguatezza ) possano scuotermi.
Sono una pianta dal fusto fragile…e le radici ben salde……è che a volte…sento la terra franare un po’….e ho paura.
( mio estratto da una lettera a un amica)
Rivedendo dei filmini risalenti al 1963/4 scopri che il tuo corpo, l’involucro dell’Anima è mutato mentre la curiosità verso il mondo, specie quello naturale è intatta a discapito di molte cose occorse in questi 53 anni di vita.
Mentre il nonno Alessandro mi inseguiva/spiava con una cinepresa super 8 io infilavo la testa nei cespi a primavera.
Sentire la fragranza dei fiori immergendo la testa nei cespugli è infinitamente più stimolante rispetto al nobile gesto ( che trovo arrogante e snob) di chi tira a sè il fiore…o addirittura lo coglie.
Andare verso l’altro è infinitamente più stimolante che tirarlo a sé.
Scrive Maeterlinck
“La pianta tende a un’unica meta: elevarsi verso il cielo per sfuggire alla fatalità che la avvince alla terra; infrangere la pesante e tetra legge, liberarsi, rompere la sua angusta sfera, inventarsi o invocare ali, evadere il più lontano possibile, vincere lo spazio nel quale il destino l’ha relegata, avvicinarsi a un altro regno, penetrare in un mondo animato e in movimento (…) Si direbbe che davvero le idee vengano ai fiori allo stesso modo in cui vengono a noi.
Essi brancolano nello stesso buio, incontrano gli stessi ostacoli, la stessa volontà avversa, nel medesimo ignoto; conoscono le stesse leggi, le stesse delusioni, gli stessi trionfi lenti e difficili. Sembra proprio che i fiori posseggano la nostra pazienza, al nostra perseveranza, il nostro amor proprio; la stessa intelligenzavaria e ricca di sfumature, quasi le stesse speranze e gli stessi ideali. Lottano, come noi, contro un grande, indifferente forza che poi finisce per aiutarli. La loro creatività non solo segue gli stessi metodi prudenti e minuziosi, gli stessi faticosi sentieri, stretti e tortuosi, ma anche quei balzi inaspettati che permettono all’improvviso di raggiungere un punto fermo pur essendo partiti da un’idea vaga”
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