A mia Madre
Incontro di Anime
Quando iniziai a lavorare su MA CHE OCCHI GRANDI CHE HAI , il progetto
sulla comunità transgender genovese tanto cara a Don Gallo mia madre scoprì la
poesia di Rossella Bianchi.
Per entrambe c’era un percorso simile legato alla scrittura , un viaggio nella
parola iniziato con l’adolescenza per affidare a questa quei pensieri da ascoltare
anche, attraverso lo sguardo.
Alla poesia possiamo affidare il nostro cuore.
Se per qualcuno “poetare” è una palestra di semantica muscolazione, per altri è
un semplice dialogo, sorta di meditazione, che si compie attraverso la lingua del
quotidiano.
A quest’ultima categoria posso ricondurre la poesia di entrambe.
Rossella donò una cartella di poesie non pubblicate a Rosanna che a sua volta
replicava con delle lettere.
Nelle epistole mia madre apriva il suo cuore alle persone care, le scriveva spesso
in doppia coppia per tenerne una memoria.
Quelle scritte per me, assieme ai suoi cartoncini d’augurio o i messaggi che
lasciava in casa mia quando veniva in mia assenza a bagnarmi le piante sono
gelosamente conservate in una coloratissima scatola di dolci .
A quale bambino non piacciono i dolci?
ps
Il 2 ottobre duemila sedici Rossella organizzò sul suo terrazzo fiorito un pranzo
meraviglioso per mia Mamma assieme a Eliseu il suo compagno, mia sorella
Eleonora e il sottoscritto.
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