mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche
IN SILENZIO
Siamo esausti per un anno di sacrifici, provati da nuove modalità relazionali, sfibrati come un vecchio cencio di lana per levare la polvere.
Ciò che è alle nostre spalle sono le inevitabili foglie che un immaginario albero della vita perde, foglie simboleggiate dagli amici cui abbiamo dato l’ultimo bacio col cuore mentre un auto ne portava via le spoglie mortali.
Non voglio dimenticare nulla di quanto è accaduto.
Non ho tempo, voglia, energia per maledire qualcosa o qualcuno.
Non ho tempo per puntare l’indice verso tutto ciò che non va e mi disturba convinto d’esser migliore o diverso.
Ho accompagnato la fine dell’anno stampando delle immagini della mia vita passata, immagini dei primi anni 90 ascoltando l’adagio un poco mosso del piano concerto l’imperatore di Beethoven con Arturo Benedetti Michelangeli al pianoforte e Carlo Maria Giulini che dirigeva.
Ho voluto riabbracciare antiche foto, ho voluto rivederle ancora perchè le avevo donate e ieri me le sono “regalate” ristampando a distanza di 29 o 26 anni dallo scattato.
Ho compiuto questo gesto per me naturale in silenzio, nella penombra della camera oscura, lontano dall’ingombrante chiasso della rete, totalmente immerso in quella porzione di esistenza fatta di frazioni di secondo e di luce naturale.
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